animanìa

Da Paride

Nemmeno il mio passato conosco abbastanza. Il mio passato traduce la sua banale storia in codici a me incomprensibili ..eppure e’ solo una banale storia. Il mio passato taglieggia il presente camuffando i ricordi  crudelmente, intingendoli nella porpora, e tutto e’ legge di sangue e il sangue non gronda ma stagna in piccole pozzanghere. Riflettono la luna e il sole, la scuola, l’odore dell’asfalto bagnato, la neve, i colori spaventosamente accesi di un asilo nido, il castello con le torri abitate dai piccioni,le vecchie zitelle dai nomi siculi.

Io.

Tra la nebbia consumavo sogni e suole, la nebbia che mi rendeva trasparente come un fantasma e anche lei come un fantasma è svanita tra il fumo di un vulcano dalla voragine che sembra l’inferno eppure è li’ di fronte a me e vive di vita imprevedibile,per questo lo stimo. Se conoscessi il presente potrei apprezzarlo o bruciarlo in un rogo di desideri incompiuti, ma esso, come il passato e il futuro, mi è ignoto. E’ difficile vivere come se fosse tutto qui. Invece no,non è niente..un niente  stracolmo di visioni astratte dentro  cui far penzolare le parole, le parole..le parole che in fondo non significano quello che c’è, ma solo quel che si vede,e anche quando parlano d’irreale  non sono mai oneste mai come gli occhi. Ma la memoria è un vaso di Pandora che punisce gli occhi sbeffeggiandoli ad ogni colore che diviene sempre più tenue. Siamo soli, noi esseri strani che allunghiamo  e accorciamo l’anima come un’ombra a seconda della luce,siamo soli e abbiamo l’arte dell’arrangiamento esistenziale nel sangue, fiumi senza dighe, che’ tracimando inondiamo e anneghiamo solamente noi stessi, fertilizzando quel piccolo fazzoletto d’anima che ancora ci appartiene, maltrattandolo fino a che non diventi opalescente..e trasparente….per poi volare ancora più in alto e impennare e cadere in picchiata tra ibridi orgasmi col cielo navigando tra note  meravigliosamente dissonanti, sgravati dal peso dell’umanità, e assoggettati ad un peso più grande che chiamiamo libertà.