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Anko. La degna fine degli azuki.

Da Laangie
Era da un po' di tempo che, dentro la loro gabbia di vetro mi guardavano, con i loro occhietti lucenti, implorandomi di farli uscire, di farli incontrare con lo zucchero, di accompaganli dolcemente a fare un bagno caldo...
Insomma, alla fine non ce l'ho fatta più ed ho ceduto.
Prima li ho lavati tre, quattro volte, poi li ho presi e lasciati in ammollo per una notte.
Ieri mattina li ho scolati e messi in pentola e lasciati cullare dal bollore per cinque minuti.
Li ho scolati, e rimessi sul fuoco (medio) con 600 gr d'acqua (3 volte il peso degli azuki), e parte dello zucchero, che va aggiunto tutto tra una mescolata e l'altra.
Lasciateli bollire finchè non inizieranno ad farsi morbidi, stando attenti a non far mancare mai l'acqua!
Spegnere e lasciarli soli soletti per almeno 10 ore (per me una notte).
Stamattina quindi li ho scolati e rimessi sul fuoco per completare la cottura, aggiungendo acqua e mescolando di tanto in tanto perchè i piccoletti tendono ad attaccarsi! :D
Per finire ho preso il frullatore ad immersione e direttamente in pentola ho frullato qua e la, lasciando intatta quindi una parte dei fagioli.
Quando la consistenza è quella giusta versare la marmellata nei barattoli di vetro e lasciar raffreddare. Si conserva in frigo e va consumata in una settimana, al massimo. Ma non è un problema :)
Questa versione è la tsubuan, più "rozza" e perfetta per i dorayaki.
Anko. La degna fine degli azuki.Altrimenti, se non amate le pellicine e volete una crema vellutata ed omogenea, frullate e passate il tutto in un passaverdura, questa versione è la koshian.

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