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Anna

Da Straker
AnnaSi intitola “Anna” l’ultimo prodotto di Niccolò Ammaniti, autore la cui celebrità è il frutto di un’insistente e scaltrita politica editoriale più che di vero talento.
Il romanzo, ambientato in un mondo post-apocalittico abitato solo da bambini e pre-adolescenti dopo che un virus ha ucciso tutti gli adulti, non riesce a superare il mero biografismo e l’autoreferenzialità. Si aggiunga la prosa sciatta, scorretta, costellata di strafalcioni e di espressioni gergali ed il quadro complessivo risulta desolante. Forse la predilezione per il gergo dipende da una precisa scelta stilistica con cui il romanziere strizza l’occhiolino al grande pubblico, soprattutto giovanile ed adolescenziale. Resta il dubbio, però, che l’incuria linguistica dipenda da mera ignoranza.
Con il provincialismo che la contraddistingue Sanremo ha creduto di dar lustro alla città, immedesimandosi in questo incontro con l’autore. L’incontro si è tenuto al Palafiori il giorno 10 marzo 2016 ed è stato preceduto da un breve intervento dell’assessore alla cultura (?), Signora Daniela Cassini, tutta compresa dell’importanza dell’evento. Non è mancato il codazzo della stampa locale che, municipalistica ed angusta, si è esibita in sperticati ed ingenui panegirici.
Purtroppo la presentazione del libro, dovuta ad Ammaniti ed a Michele Vaccari, ha confermato quanto molti paventavano: è stata una stanca autocelebrazione, un noioso salotto di vedove attempate che provano a tenersi à la page invitando lo scrittore di grido.
Naturalmente i libri di Ammaniti non sono arte che è ispirazione ed ingegno: sono quanto oggi sforna e promuove il mercato, ossia banalità pruriginose, trivialità con ambizioni pseudo-intellettuali. I libri di Ammaniti non sono neppure letteratura di consumo, ma una letteratura ormai completamente consumata.

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Anna

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