Un altro mio film preferito di sempre è Il re ed io, un sontuoso musical del 1956 con Yul Brynner.
Trama: Circa un secolo fa il Siam era governato da un re di larghe vedute che aveva tentato di diffondere la civiltà occidentale nel Paese ancora arretrato, e sottrarlo così all’influenza e alle cupidigie delle nazioni colonizzatrici. Avendo appreso che una gentildonna inglese, la signora Anna Lenowens, vedova di un ufficiale, cerca un posto come insegnante per stabilirsi in un paese d’Oriente, il re le offre la carica di maestra dei principi reali. Nonostante tra il re e la bella Anna, entrambi dotati di un carattere forte, avvengono non di rado degli scontri, la donna riesce a farsi amare dai suoi piccoli allievi e dalle loro madri, che diventano ben presto i suoi preziosi alleati. Col tempo il prestigio di Anna aumenta fino a diventare la consigliera del re e la sua intermediaria nelle relazioni con i capi e i rappresentanti delle nazioni civili.
Questo film è divertene e non si prende troppo sul serio, in fondo è un musical e presenta canzoni carinissime ormai consacrate a capolavori come Shall we dance, ad esempio.
Sulla stessa figura storica di Anna Leonowens è stato tratto anche un film più moderno, Anna and the king, con Jodie Foster, che ha il pregio di approfondire meglio il quadro politico del Siam dell’epoca, ma che comunque non è meno romanzato dei film che lo hanno preceduto e non rinuncia a mostrare in un certo senso una vena d’amore tra Anna e il re.
Trama: Nel 1862 Anna Leonowens, insegnante inglese da poco vedova, arriva nel Siam insieme al figlio adolescente. A Bangkok ha accettato di fare da precettrice ai 58 figli di re Mongkut, alla moglie ufficiale, alle concubine. Anna sa ben poco del sovrano siamese tranne che il suo popolo lo venera come un dio. Essere ammessi alla sua presenza e rivolgergli la parola sono azioni sottoposte ad una ritualità rigida e immutabile. Convinta dell’arretratezza di quel modo barbaro di vivere, Anna vuole mettere in campo la propria superiorità, fino a quando non si rende conto che anche il re la ricambia con le stesse sensazioni. Ma anche quando le incomprensioni e i contrasti assumono toni forti, nessuno dei due sente di voler interrompere l’incontro. Arriva la festa per l’anniversario di Mongkut e Anna si incarica di preparare la tavola e la cena per diplomatici e ospiti d’onore. Poi il re è preso da notizie più preoccupanti: i guerrieri birmani saccheggiano le campagne e la guerra si profila inevitabile. Dopo essere stato costretto a condannare al taglio della testa una concubina che si era ribellata, il re decide di trasferire la famiglia in zona sicura. Anna si unisce, contro il volere di Mongkut. Si accende lo scontro, salta un ponte, i ribelli sono vinti. Rientrati a palazzo, Anna informa il re sulla decisione di tornare in patria. Lui le chiede un ballo finale. Il primogenito li guarda da lontano e dice: “Anna aveva donato la sua luce al Siam”.
Esiste anche un terzo film dedicato ad Anna, Anna e il re del Siam, del 1946.
E anche una serie televisiva che in America ebbe discreto successo e che vedeva protagonista sempre Yul Brynner.
Tutte queste trasposizioni cinematografiche legate alla figura storica di Anna Leonowens, sono tratte più o meno fedelmente da un libro basato sulla storia romanzata, intitolato “Anna and the King of siam” edito nel 1944 e scritto da Margaret Landon
Più volte è stato detto e criticato quanto questo romanzo fosse appunto frutto d’invenzione, ma nessuno può negare diversi fatti strici accretati e quanto la vita di Anna Leonowens sia stata realmente avventurosa e atipica per una donna dell’epoca.
Sopra potete vedere un suo ritratto.
Ma vediamo ora qualche fatto storico su di lei. Nasce in India intorno al 1831, figlia di un militare inglese….ma le informazioni che lei stessa da sulle sue origini nei libri che ha scritto sembrano false, perciò alcuni storici suppongono che forse sua nonna fosse di origini indiane e che lei abbia cercato di nasconderlo. Ma ciò non ci è dato saprelo. Nel 1849 Anna sposa Thomas Leonowens un impiegato civile secondo le fonti storiche, mentre lei nei suoi scritti amava ricordarlo come fosse stato un officiale….chiamiamola licenza poetica.
Con lui si trasferirà prima a Perth in Australia e poi a Singapore e i due avranno quattro figli di cui solo due, una femmina e un maschio, sopravvivranno all’infanzia. Mentre suo marito levora on un hotel, Anna cura una scuola per ragazze, finchè Thomas non muore per un attacco di cuore. Sola con due figli campare solo con i soldi di insegnante non è semplice, ma Anna si è fatta una reputazione di insegnante e le ariva l’offerta del re del Siamo per andare da lui ed educare i suoi figli. Anna accetta, manda la figlia in collegio in Inghilterra e col figlio Luois parte per il Siam nel 1862. Rimarrà in Siam fino al 1867 quando va in Inghilterra per questioni si suppone di salute. Nel 1868 cerca di tornare ma il re Mongkut muore e il nuovo re Chulalongkorn, le scrive una lunga lettera di ringraziamento per i suoi insegnamenti ma non la invita a tornare in Siam, anche se per anni i due si scriveranno. Inoltre Chulalongkorn sarà molto generoso con Louis il figlio di Anna che tornerà in Siam e lì col favore del re fonderà un impero commerciale.
Si suppone che molte riforme democratiche del nuovo re furono frutto anche dell’influenza di Anna, ma già il re Mongkut è visto dagli storici siamesi come un re molto illuminato rispetto ai suoi predecessori.
Nel 1869 ritroviamo Anna che stavolta si è stabilita a New York dove inizia a scrivere scritti femministi, articoli per giornali famosi e libri sulle sue memorie e la sua esperianza in Siam.
Nel 1870 viene pubblicato il suo libro The English Governess at the Siamese Court e nel 1873 il suo seguirìto, Romance of the Harem , che include molte storie sentie da Anna nell’harem del re, tra cui la storia di Tuptim, che cercò di fuggire dall’harem col suo amante e per questo venne giustiziata, storia ritenuta però dagli storici improbabile e probabilmente falsa.
Dove sta la verità non lo sapremo mai, sia Mongkut che Anna con i loro difetti e pregi erano persone del loro tempo, perciò non dovrete meravigliarvi se leggere le memorie di Anna, disponibili in inglese e ristampate molte volte, di scorgere in ogni pagina un certo occidentalismo, un ritenere gli usi e le credenze occidentali giuste e migliori di quelle orientali…ma c’è anche in ogni pagina il fascino che persino Anna riese a cogliere in quel mondo a lei così strano. E c’è da supporre che nonostante i suoi anni in monsayero e le sue idee illuminate Mongkut sia stato un re pur sempre autoritario per poter regnare…. e a cui molte idee e opinioni di Anna non siano andate a genio.
Riguardo una storia d’amore tra i due, cosa che viene implicata in tutti i film tutti gli storici lo escludono e Anna stssa non vi accenna, d’altronde lui era un ometto solo con più seicento donne nel suo harem non credo gli servisse un altra donna e una che pure non capiva. Ma chissà….non lo sapremo mai.
Certo è che Mongkut non era proprio attraentissimo:
Queta sopra è una sua foto più o meno dell’epoca in cui Anna era alla sua corte, di fianco a lui una delle sue mogli.
Più bello suo figlio Chulalogkorn:
Ma torniamo alla storia della vita di Anna. Dopo l’esperienza americana, nel 1881 inizia a viaggiare Europa fino in Russia, per poi andare in Canada dove a Nova Scotia fonderà insieme ad altri il Nova Scotia College of Art and Design. Alla fine si trasferirà a vivere a Montreal, lontana dai suoi figli, Avis ha la sua vita a Londra col marito banchiere e Louis in Siam ma viaggiando spesso in Inghilterra. Anna stessa farà un breve viaggio a Londra nel 1897 per incontrare un ultima volta Chilalongkorn durante la sua visita londinese.
Anna muore a 83 dopo una lunga e piena vita, a Montreal.
Sulla sua vita è stato scritto nel 2009 un nuovo libro intitolato Bombay Anna,di Susan Morgan, che cerca di raccontarne la vita da un punto di vista storicamente più oggettivo basadosi su lunghe ricerche storiche.