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Anna Karenina - Seconda parte, frasi [Lev Nikolaevic Tolstoj]

Creato il 28 gennaio 2014 da Frufru @frufru_90
- Scarabocchi sulla 2° parte di Anna Karenina (clic) Anna Karenina - Seconda parte, frasi [Lev Nikolaevic Tolstoj]
- Nessuno è mai contento del proprio patrimonio, ma della propria intelligenza sono sempre contenti tutti.
- Quante volte la felicità di un matrimonio razionale va in fumo perché compare proprio quella passione che era stata ignorata...
- Io vi chiedo una cosa sola, vi chiedo il diritto di sperare, di soffrire come adesso; ma se non mi permettete neanche questo, ordinatemi di sparire e io lo farò. Se la mia presenza vi fa star male, non mi vedrete più.
Aleksej Aleksandrovic non era geloso. La gelosia, secondo la sua convinzione, offendeva una moglie per la quale si doveva provare fiducia.
Per un attimo il viso di lei si piegò e si spense la scintilla sarcastica nel suo sguardo; ma le parole "ti amo" la irritarono nuovamente. Lei pensò: "Mi ama? Ma è forse capace di amare? Se non avesse sentito dire che l'amore esiste, non avrebbe mai neppure usato quella parola. Lui non sa cosa sia l'amore".
(Levin) aspettava con ansia la notizia che si era sposata o che si sarebbe sposata a giorni, sperando che, come l'estrazione di un dente, quella notizia l'avrebbe guarito del tutto.
La primavera è stagione di progetti e di propositi.
- Tu sei proprio un uomo fortunato. Hai tutto quello che ami. Ami i cavalli e li hai; ami i cani e li hai; la caccia ce l'hai; ami l'azienda e hai pure quella. - Sarà forse perché quello che ho mi rende felice e non mi tormento per quello che non ho - disse Levin ricordandosi di Kity.
Lui non voleva vedere niente e non vedeva niente.
Per l'indole del suo carattere, Kity era sempre propensa a pensare il meglio di ogni persona, soprattutto di coloro che non conosceva. E anche ora, facendo congetture su chi fosse chi, su quali fossero i rapporti tra loro e su che tipo di persone fossero, Kity immaginava i caratteri più nobili e straordinari e trovava conferme alle sue supposizioni.
- Ma il tempo è denaro, non lo scordate! - disse il colonnello. - Ma quale tempo! Il tempo non è mai uguale, a volte daresti un mese intero per cinquanta copechi, a volte non c'è cifra che accetteresti per una mezz'ora.

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