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Annie

Creato il 21 luglio 2015 da Ussy77 @xunpugnodifilm

Annie-poster-2Pulito ed entusiasta. Un remake che irrita e non coinvolge

Ennesimo remake del musical di Broadway, Annie (a sua volta tratto da una striscia fumettistica degli anni Venti), il film diretto da Will Gluck, perde molto appeal. Un prodotto politicamente corretto, nel quale si ostenta la carità come soluzione ai mali del mondo.

Annie è un’orfana che non ha mai perso la speranza di ricongiurgersi con i suoi genitori. Dinamica ed esplosiva, Annie un giorno incontra Benjamin Stacks, facoltoso magnate della telefonia mobile e candidato sindaco a New York. Salvata dall’uomo per strada, Annie diventa lo strumento per incrementare la campagna elettorale dell’imprenditore, che decide di divenire il suo tutore legale.

C’è un evidente appiattimento contenutistico nella pellicola diretta da Will Gluck. Difatti Annie, musical ambientato nella strade di New York, diviene un melenso polpettone entusiastico, nel quale si perde la dimensione favolistica, che si faceva spazio durante la crisi della Grande Depressione, per lasciare il posto a una vicenda simpatica, ma profondamente stucchevole. Annie è una cosiddetta soap musicale, nella quale l’entusiasmo è la caratteristica più evidente, mentre i personaggi risultano monodimensionali e vengono dati in pasto a un pubblico, che chiede intrattenimento spicciolo piuttosto che una storia metaforica e profonda.

Ed è proprio per questi motivi che Annie non riesce a farsi accattivante, un’interessante analisi della crisi del sogno americano, quello che ha inizio e trova maggior materiale nei bassifondi. Inoltre il cattivo di turno (un armaiolo speculatore nella versione originale) viene travisato e appiattito caratterialmente. Infatti Jamie Foxx interpreta un magnate delle telecomunicazioni esclusivamente disinteressato e che non ha da intraprendere un percorso di redenzione, ma da affrontare solamente un problema di solitudine e malinconia imposta. In tutto ciò fa la sua apparizione Annie, orfana dal sorriso smagliante e dalla battuta pronta, nella quale si fatica a ritrovare quella intrinseca desolazione dei quartieri poveri e malsani di New York.

Melenso, stucchevole e irrazionale, Annie di Will Gluck riporta in auge diverse canzoni originali (naturalmente ri-arrangiate in chiave moderna per l’occasione), ma perde quello spirito libero, scanzonato e ingenuo che la sceneggiatura originaria possedeva. Insomma Annie è un buco nell’acqua, un remake inutile sotto parecchi punti di vista.

Uscita al cinema: 1 luglio 2015

Voto: **


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