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Annientamento.

Creato il 23 marzo 2015 da Tazzina @tazzinadi

Annientamento.

Jeff VanderMeer, Annientamento, Einaudi

Annientamento.

L'autore via skype (e il suo gatto in primo piano!).

Annientamento.

Alcune delle partecipanti all'incontro (me compresa, con gli occhi chiusi alla vostra sx!)


La settimana scorsa la casa editrice Einaudi ha ospitato un gruppo di scrittori, illustratori, blogger e giornalisti per incontrare l'autore di Annientamento, il primo romanzo di una trilogia - La Trilogia dell'Area X - di prossima uscita e tutta tradotta da Cristiana Mennella.
Avrei voluto scrivere un post diverso, per raccontare quel pomeriggio (ovvero un parallelismo tra le partecipanti e le protagoniste principali del romanzo, quattro donne, una psicologa, una biologa, un'antropologa e una topografa) ma il lavoro e l'influenza mi hanno travolta in corsa, quindi non ho avuto il tempo di elaborare tale ardimentoso componimento lettarario-cronachistico, e adesso eccomi qui. 
Inoltre, Jeff VanderMeer stesso, che abbiamo incontrato via skype, a proposito della rete ha detto qualcosa di illuminante e giusto: dopo una sbornia iniziale, sta incominciando lui stesso a "tenersi" più cose dentro e per più tempo possibile, prima di scriverle sui SN. Così riacquistano valore. Quindi il tempo che è passato da quel giorno, seppur frenetico, è servito anche per me a conservare e custodire la bellezza di quell'incontro e a farne un piccolo tesoro.
Mi limiterò a restare con i piedi per terra e a dire che è stata una bella occasione per dialogare con un autore di alto livello letterario e, mi è parso, anche umano.
Brutto classificare i libri solo in generi, questo dunque non è solo un romanzo fantascientifico. Benché io abbia speso la mia domanda a disposizione per chiedere all'autore alcune parole sul rapporto tra scienza e letteratura (per la cronaca, dico che dopo uno scambio di commenti avuti con lui su Facebook nei giorni successivi ho saputo che parlerà proprio di questo tema al MIT). 
In ogni caso, è stato interessante ascoltare le domande (talune anche piuttosto bizzarre a dire il vero) e le sue risposte sempre accurate. 
Il romanzo è breve e fulminante. Si tratta di una misteriosa missione segreta di professioniste inviate da un ente del governo a esplorare l'Area X. Non è la prima missione, le altre (tra cui quella del marito della protagonista, la biologa) sono fallite tutte e ne restano reduci traumatizzati o diari ammassati e di difficile decodificazione.
Le professioniste partono e vedono, conoscono, fanno esperienza di qualcosa che naturalmente non sto a descrivere per evitare spoiler. Qualcosa che è la Natura con modalità però a noi sconosciute. E leggere è un sapere e risapere sempre uguale e sempre diverso dell'uomo, di ciò che fa, che subisce e che infligge. Bello. 
Andare negli abissi della terra, e dei viventi, è la possibilità vera che ha uno scrittore. Uscirne e restituire ciò che ha visto in forma di avventura è il regalo che fa ai lettori. Quando leggo libri così mi sento fortunata. Penso sempre che vorrei essere capace di fare qualcosa di simile prima o poi nella vita. Intanto, leggere storie come questa è già parecchio.

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