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Anniversario della nascita di Jane Austen

Creato il 16 dicembre 2013 da Ilariagoffredo

Oggi, 238 anni fa, nasceva Jane Austen. A pensarci bene è un sacco di tempo, no? E i suoi romanzi sono ancora letti e amati in tutto il mondo, si potrebbe dire anche in “chiave moderna” – non come ad esempio grandi autori che vengono studiati solo a scuola come Dante Alighieri. Chissà cosa avrebbe detto lei, davanti a questo successo mondiale e temporale?

Vediamo di approfondire un po’ la conoscenza di questa autrice, della quale personalmente ho letto quasi tutti i romanzi apprezzandoli molto.

 

Il celebre incipit di Orgoglio e pregiudizio:

È cosa nota e universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di una moglie. E per quanto poco si conoscano i sentimenti o le opinioni del gentiluomo che per la prima volta venga a trovarsi in ambienti sconosciuti, questa verità è talmente radicata nelle menti dei vicini che egli viene subito considerato legittimo appannaggio di una o l’altra delle loro figlie.

 

 

Jane Austen

 

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Jane Austen (Steventon, 16 dicembre 1775 – Winchester, 18 luglio 1817) è stata una scrittrice britannica, figura di spicco della narrativa preromantica. Ebbe grande influenza sullo sviluppo del romanzo inglese. Ricevette la tipica educazione che all’epoca si impartiva alle giovani di buona famiglia. Amante della lettura, lesse con passione i romanzi di Henry Fielding, Laurence Sterne, Samuel Richardson e le poesie di George Crabbe e William Cowper. Condusse una tranquilla vita di provincia, viaggiando poco, coltivando rare relazioni sentimentali (nessuna delle quali sfociò nel matrimonio) e intrattenendo uno stretto legame con la sorella Cassandra. Cominciò a scrivere giovanissima, e negli anni seguenti tornò spesso sui suoi romanzi, rielaborandoli prima di pubblicarli. Orgoglio e pregiudizio, ad esempio, uscito nel 1813, è il rifacimento delle giovanili First Impressions, mentre Ragione e sentimento (1811) è la riscrittura di Elinor and Marianne, composto tra il 1797 e il 1798.

Il 1811, anno in cui, dopo la morte del padre, si trasferì con la famiglia a Chawton, segnò l’inizio di un periodo d’intensa attività letteraria. Avvolta dalla tranquillità dei sereni affetti familiari, scrisse Mansfield Park (1814), Emma (1816) e, ultimo romanzo compiuto, Persuasione, pubblicato postumo insieme all’Abbazia di Northanger, scritto in precedenza.

Nel 1816 si manifestarono i primi sintomi della malattia che l’avrebbe portata alla morte, e nel 1817 la scrittrice si trasferì a Winchester. Benché ai margini dello stile romantico, molto apprezzato dai suoi contemporanei, le opere di Jane Austen, caratterizzate da acutezza di osservazione e sensibilità per i piccoli particolari della vita quotidiana, riscossero subito un notevole successo sia di pubblico sia di critica. Tra i suoi estimatori vi furono Walter Scott, che nel 1815 le riservò un apprezzamento entusiasta sulla ‘Quarterly Review’, e Samuel Taylor Coleridge.

Indifferente ai grandi avvenimenti storici dell’epoca e ai fermenti sociali di quegli anni, Jane Austen parodiò con tratti caricaturali di squisita levità i vizi e le mode del tempo. Così, nell’Abbazia di Northanger derise, nella figura della protagonista, accanita lettrice di romanzi gotici, l’amore per la narrativa del sovrannaturale e delle passioni esasperate che sarebbe culminata nelle opere di Ann Radcliffe e nel Frankenstein di Mary Shelley.

 

 

Cronologia delle opere

ANNO TITOLO GENERE

1811 Ragione e sentimento Romanzo, rifacimento di Elinor e Marianne

1813 Orgoglio e pregiudizio Romanzo, rifacimento del giovanile First Impressions

1814 Mansfield Park Romanzo

1816 Emma Romanzo

1818 L’abbazia di Northanger Romanzo, rifacimento di Susan, scritto nel 1803

1818 Persuasione Romanzo

Lo stile

La scrittura austeniana presenta poche scene descrittive e digressioni narrative, ma è caratterizzata dai dialoghi che l’autrice rende con il discorso diretto, con lo stile epistolare e con il discorso indiretto libero.
Quest’ultimo, fondendo il discorso diretto con la mediazione del narratore, fu utile all’autrice per rendere, in maniera ironica o drammatica, i pensieri e le parole dei protagonisti.
La mancanza dei verbi “dire” e “pensare” nella funzione di collegamento tra il narratore e il personaggio, danno l’illusione al lettore di essere nella mente dei protagonisti. La Austen utilizza ampiamente questa tecnica anche per illustrare il background dei personaggi.
Nell’uso del discorso diretto, la Austen assegna ad ogni personaggio dei caratteri distintivi che lo rendono riconoscibile dalle sue parole. Ad esempio l’Ammiraglio Croft in Persuasione è riconoscibile dallo slang navale mentre il Signor Woodhouse di Emma dal suo linguaggio perennemente ipocondriaco.

I dialoghi sono genericamente composti da periodi molto brevi e gli scambi di battute sono rapidi e incisivi. In questo senso, sono particolarmente rilevanti alcune conversazioni tra Elizabeth e Darcy in Orgoglio e pregiudizio.

Curiosità

  • Col termine Janeites si identificano gli appassionati di Jane Austen che elevano la loro adorazione per la scrittrice a fenomeno di culto. Il termine fu coniato per la prima volta da George Saintsbury nell’introduzione a Orgoglio e pregiudizio nell’edizione del 1894. Questo termine è stato ripreso anche da Rudyard Kipling nel racconto The Janeites. La scrittura di fanfiction e il ritrovo in club di lettura o fan site sono le principali attività dei Janeites.

  • Nel videogioco Saints Row IV, se tutte le missioni lealtà vengono completate prima del finale, Jane Austen viene rivelata essere la narratrice esterna.

Fonti: Encarta, Wikipedia

 

Oltre ai numerosi film tratti dai suoi libri, consiglio la visione del film Becoming Jane, che parla proprio della vita della Austen.


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