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Annotazione sul libretto di circolazione: semplificazioni?

Da Pukos
Annotazione sul libretto di circolazione: semplificazioni? Ha una forte valenza simbolica il fatto che, dopo tante chiacchiere sulle semplificazioni e un decreto (che ne promette di realizzare alcune) che ha visto faticosamente la luce giovedì scorso dopo un lungo travaglio, oggi entri in vigore l’ennesimo adempimento assurdo e inutile: l’annotazione sul libretto di circolazione del nominativo del soggetto diverso dal proprietario che utilizza il veicolo per un periodo superiore a trenta giorni. Siamo di fronte ad un capolavoro di ingegno, che vede, come sempre, protagonisti (o corresponsabili) legislatore e burocrazia, ed è sempre difficile stabilire chi fra i due abbia la responsabilità maggiore. La vicenda inizia nel 2010, allorquando viene inserita nel codice della strada una disposizione che impone appunto l’annotazione sul libretto di circolazione del nominativo di chi, non essendo proprietario del mezzo né parente convivente, lo utilizzi per più di 30 giorni. L’obiettivo dichiarato era quello di facilitare il contrasto alle truffe e l’identificazione dei responsabili degli incidenti, ma i più hanno attribuito alla norma anche unavalenza “accertativa”, finalizzata ad intercettare gli utilizzi “impropri” delle auto aziendali e alimentare gli accertamenti redditometrici. La disposizione doveva entrare in vigore nell’estate del 2010, ma sono passati più di quattro anni per attuarla, impiegati per porre in essere le necessarie procedure informatiche e per elaborare le “indispensabili” indicazioni operative. E così il 10 luglio 2014, il direttore generale della Motorizzazione, architetto Maurizio Vitelli, firma una circolare di 47 pagine, che rimarrà indubbiamente negli annali quanto a capacità di sintesi e chiarezza, nella quale viene fissata la decorrenza del nuovo obbligo proprio a far data da oggi  3 novembre. Non si può certo imputare alla Motorizzazione di essere stata “impulsiva” nel predisporre il documento di prassi, essendosi presa più di quattro anni di tempo per elaborarlo, ma si sa, in queste cose non si riflette mai abbastanza, tant’è che il 27 ottobre l’architetto Vitelli supera se stesso e emana una nuova circolare, questa volta contenendosi a sole 18 pagine, interpretativa di quella precedente: niente è più utile, avrà pensato il nostro architetto, dell’interpretazione dell’interpretazione della norma. Tutto è bene quel che finisce bene, si potrebbe concludere: da oggi si parte e la norma finalmente troverà attuazione. C’è solo un piccolo problema, ossia l’unica cosa che dalle 65 pagine di circolari emerge con chiarezza: la disposizione non è concretamente applicabile e le forze dell’ordine non avranno mai la possibilità di comminare le rilevanti sanzioni previste (da 705 a 3.526 euro con ritiro del libretto), atteso che non potranno dimostrare la disponibilità del mezzo da parte del conducente per più di 30 giorni “naturali e consecutivi”. Non siamo un Paese semplice … e, vedendo perle del genere, viene da dire che non lo saremo mai. Fonte: ecnews

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