La pace domina assoluta in questi luoghi. L'aria del primo mattino ha il profumo dell'erba bagnata di umidità. Il sole, ancora debole, investe i campi di granoturco e minaccia di tormentare ancora questa terra arsa. I contadini non si vedono in giro, ma ieri, all'imbrunire, hanno imposto le loro voci sulla quiete. Parole confuse, scarne di risate e accompagnate dai guaiti di un cane. In lontananza si riuscivano a scorgere le luci di un casale. Lumi oltre il buio fitto, oltre la notte impenetrabile.
Non ho mai visto un'oscurità più fitta di questa. Lo sguardo non riesce ad andare più lontano di qualche centimetro, si ferma contro il balcone. Al di là, la campagna svanisce in una macchia nera. Scia d'inchiostro senza fine. Ogni cosa tace. Persino i pensieri.
Di giorno la luce ritorna. Puntuale e accecante. Poche, pochissime zone d'ombra. Un viale di pioppi ad accompagnare la traversata per arrivare all'agriturismo. Sterpaglie e sterminati campi di frumento ovunque, strade sterrate e fili spinati. Grovigli affastellati sul cuore della tuscia. Mi sento piccola a camminare per questi sentieri, un granello felice di riuscire a spegnere ogni nota storta dei miei ricordi. Un passo, uno scatto, un sorriso. Niente musica nelle orecchie. Sarebbe un sacrilegio disturbare un silenzio che sa di magia.
Magari un giorno ritornerò qui. C'è ancora tanto da esplorare e da conoscere.
Per ora, quindi, un solo bye - bye.
Foto mie
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Magazine Talenti
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