Il popolo vuole la libertà. La Libia brucia. Bengasi è la capitale della rivoluzione. Le tracce della lotta sono ovunque: donne di guardia, bombe a mano, nuovi soldati, case distrutte, computer, feriti e migliaia di profughi nordafricani che cercano temporaneamente rifugio in Europa. Il Medio Oriente ci sta dimostrando di essere capace di sorprese anche positive, ci sta facendo vedere la caparbietà e la determinazione del popolo nel vedere il mondo esterno andare avanti e il proprio restare fermo. La gente ha reagito in un modo che, fin ora, non era stato cavalcabile. Un esempio, segno evidente della frustrazione che ha portato alla reazione. Una rivoluzione che non dimenticheremo, mentre a Tripoli, Gheddafi tenta ancora di resistere, ma sono le sue ultime ore!
Per il leader del Partito Democratico Pier Luigi Bersani, Berlusconi “non ha più la credibilità per governare e sta facendo fare al paese solo passi indietro” . E allora quali sono le proposte di Bersani per guidare il Paese fuori da questa situazione di stallo? Qual è la sua proposta politica ed economica per sfidare Berlusconi alla guida del Paese? Quali sono le proposte del centrosinistra per risolvere i problemi e l’immobilismo del nostro paese e che possano convincere gli elettori a votare per uno schieramento alternativo a quello del centrodestra? Bersani, tentenna e riattacca il solito discorso del: bisogna fare, il mondo cambia, il governo ha voltato le spalle al problema, dobbiamo muoverci subito, bisogna accedere a una nuova dimensione dell’impegno politico…ecc. ecc.
Attualmente stiamo vivendo una crisi economica che sta mettendo in ginocchio l’Italia, una crisi che vede la disoccupazione in aumento come il caro vita, i giovani privi di fondamenta per il loro futuro, in
vestimenti bloccati, congiuntura economica difficile, ingente debito pubblico accumulato a partire dagli anni Settanta e Ottanta, precarietà, licenziamenti, cassa integrazione, famiglie in difficoltà. E il governo come fronteggia la situazione? Occupandosi dei processi penali del nostro Presidente del Consiglio, di federalismo che sta diventando una merce di scambio per accaparrarsi voti favorevoli e riforma della giustizia che sta bloccando il Parlamento.
Forse milioni di italiani non intendono farsi consumare, immersi in un attendismo fiduciario che assegna il destino di liberare l’Italia dal sultanato berlusconiano a politici che continuano a rimbalzarsi ipocritamente la questione fortemente motivati a non perdere privilegi e rendite guadagnate in precedenza.
Dobbiamo ritrovare lo spirito, che nel dopoguerra, ci ha condotti alla ricostruzione e al boom economico. Occorre ritrovare la tenacia e la voglia di lavorare duramente, valorizzare i giovani, le nuove idee e le nuove tecnologie. Soltanto attraverso una distruzione completa, creatrice dell’attuale ingente situazione, la terra che è stata la culla della civiltà romana, del Rinascimento, del talento creativo nell’arte e nell’artigianato saprà, come l’Araba Fenice, risorgere dalle proprie ceneri.