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Anonymous a Nueva York

Creato il 18 aprile 2012 da Witzbalinka

Anonymous sta riconfigurando il panorama dell’attivismo politico degli ultimi anni. Dall’attacco alle pagine web della Sony e del governo deli Stati Uniti durante gli arresti del caso Megaupload fino alla più recente azione di furto dei dati dell’agenzia Stratford per mano di Wikileaks, a sostegno di Julian Assange, il gruppo Anonymous continua a sorprendere con azioni di “hacktivismo” e l’impatto politico e sociale è forte. 

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Siamo in tempo di crisi economica, politica e morale. I social network si sono dimostrati uno strumento fondamentale nel nuovo modo di fare attività politico, un nuovo modo di convocare manifestazioni di proteste, denunciare gli abusi e promuovere l’uguaglianza e la democrazia, così come la stabilità economica per tutti. Forse ci sembra un po’ inverosimile che un click, un like o un retweet possano avere vere ripercussioni sul mondo reale, dove le cose non sono così semplici e immediate. Ma il potere di trasmettere le informazioni in tempo reale è essenziale oggi giorno, più dei contenuti. Il potere politico si trova in mano alle reti sociali in grado di diffondere a macchia d’olio le informazioni. 

In questo quadro d’azione il gruppo Anonymous non fa altro che far collassare pagine web con un’azione di massa a cui centinaia di migliaia di utenti partecipano; poco hanno a che vedere con l’infrazione di una legge o con l’alterazione del contenuto della web che stanno occupando. Il collasso di pagine web organizzato da Anonymous è un modo per avvisare del fatto che sono molti gli indignati sullo stato attuale delle cose ed è questo semplice click che si trasforma nella voce comune di tutti. 

Più che eroi contemporanei, il gruppo Anonymous si presenta come un antieroe in un’epoca turbolenta. La sua condizione anonima, che li porta nascondere cancellare il viso o ad adottare la stessa maschera per scomparire e diventare un conglomerato di voci e azioni, insieme, danno un effetto mediatico destabilizzante così importante che fa in modo che i governi e le multinazionali cerchino di fermarli con azioni legali. Forse è questo il principale obiettivo del gruppo, più che la democrazia: attirare l’attenzione sulle ingiustizie di multinazionali e governi in un modo innegabile per essere frontale immediata e globale. 

 


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