Dalla comparsa di Anonymous nella rete si sono succedute varie azioni nella strada, nello spazio pubblico, nelle reti sociali. Anonymous continua certamente a funzionare come un macchinario di diffusione di idee, di proposte per contrastare il decadente sistema politico ed economico nel quale viviamo attualmente. Ma Anonymous dov’è? Di cosa si tratta? Molte persone si pongono queste domande senza ricevere risposte adeguate, ma il fatto è che non esiste una risposta certa.
Anonymous è soprattutto un’idea. A partire da essa, varie reti, rami, azioni e movimenti sono nati nella realtà e nelle reti sociali. Il principale impedimento alla rivoluzione è la pretesa di solidificarsi, di creare nuovi status o sistemi di supposto benessere o di ordine, o pretendere che, superata la crisi, si possa raggiungere una trasformazione stabile, sostenibile, che comprenda tutti indefinitamente. Forse niente sarebbe più sbagliato. È per questo che Anonymous sta avendo un grande impatto nella diffusione delle azioni di protesta e di attivismo.
Di recente è nato un dibattito sugli interventi che Anonymous ha realizzato tra alcuni partecipanti stessi della rete. È stata criticarta soprattutto una pagina chiamata “What is the plan?”, in cui vengono presentate tre operazioni chiave per il 2011, la prima delle quali è stata “Operation Onslaught” del 30 Luglio scorso, che chiedeva a tutti i seguitori di Anonymous di informarsi sui problemi delle proprie comunità, di tenerli presenti, e di fare propaganda quel giorno sia nelle strade che nella rete. Ma vennero pubblicati post di informazione della comunità ¨originale¨ del collettivo Anonymous che negavano la partecipazione di Anonymous alla pagina “What is the plan?”, la quale, effettivamente, richiedeva registrazione e indirizzo di posta elettronica per poter accedere ai suoi fori e ai suoi contenuti.
Il dibattito rimane aperto. L’ultimo annuncio uscito in rete riguarda il desiderio di Anonymous di distruggere la rete sociale di Facebook il 5 Novembre prossimo. La veridicità di questa operazione non è chiara, e si discute se quel giorno verrà realizzata effettivamente. È possibile che Anonymous sia capace di distruggere Facebook? Se così fosse, saremmo davanti a uno degli eventi mediatici più importanti del decennio, e forse il più rivelatore, visto che ormai è risaputo che la rete sociale Facebook gestisce per i suoi fini la gran quantità di informazione personale di migliaia di usuari. Come sapere quindi chi c’è davvero dietro questa maschera? Il valore di Anonymous fino ad oggi, oltre alle varie operazioni realizzate contro Paypal e Mastercard, e contro altre web molto influenti, sta nella capacità di decentralizzare l’informazione e, soprattutto, di riempire d’entusiasmo un mondo che invoca cambiamento e progresso, disperatamente. Bisognerà aspettare il 5 Novembre e vedere che succederà.
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