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Insomma, non si può certo dire che da Anonymous mi aspettassi chissà che cosa. Ero anzi piuttosto rassegnato e preparato al peggio: d'altronde è piuttosto facile essere prevenuti nei confronti del 'creatore' di Independence Day e Godzilla... Sarà per questo, allora, che tutto sommato il film non mi è nemmeno dispiaciuto. Certo, prendere sul serio dal punto di vista storico e letterario questo spettacolare polpettone in costume è oggettivamente impossibile, però va detto che il risultato finale non è poi così terribile: se facciamo finta di non sapere chi è stato Shakespeare e immaginiamo di assistere a una costosa fiction in salsa cinquecentesca, bisogna riconoscere che la pellicola nonostante la lunghezza (due ore e venti) regge bene il ritmo e mantiene sufficientemente alta la tensione. Di più non era lecito chiedere.
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Naturalmente il film di Emmerich non aggiunge alcun elemento utile a suffragare questa fantasiosa ipotesi, così come è chiaro sin dal primo momento che al regista interessa ben altro che un'accurata ricostruzione storica su un qualcosa che è poco più di 'leggenda metropolitana': la pellicola è un buon thriller storico, pieno di colpi di scena, intrighi di palazzo, molta azione e, ovviamente (come poteva mancare?) anche un bel po' di sesso. Un qualcosa a metà strada tra Il Codice Da Vinci e i racconti di Valerio Massimo Manfredi, tanto per capirci. Ma fortunatamente molto meno pretenzioso!
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Anonymous invece vola più basso, ma il risultato come detto è godibile. Merito anche dei due interpreti principali, i navigati Rhys Ifans e Vanessa Redgrave, che danno all'opera quel valore aggiunto tale da renderla accettabile anche agli occhi dello spettatore più esigente. E che confermano, se mai ce ne fosse bisogno, che il cinema è fatto di uomini più che di effetti speciali...
VOTO: ***