Nel mondo giornalistico la parola "Allarme!" spesso campeggia all'inizio dei titoli degli articoli, forse per attirare l'attenzione.
Pensavo in questi giorni, lavorando, che sarebbe doveroso usarla anche oggi, per parlare di questo argomento così preoccupante e di cui si parla ancora poco: i disturbi alimentari nei bambini.
I dati e la quotidianità, avvertono già, noi specialisti, del problema infantile legato al cibo e alla propria immagine corporea.
Se una volta l'esordio di un disturbo come l'anoressia si aggirava in un range di età dai 12 ai 25 anni, oggi quel range si è abbassato tra i 10 e i 17 anni.
E ci sono casi anche di bambini di 8 anni.
Tutta colpa dei Media? Dei genitori disattenti?
Non credo ci siano "colpe".
Sicuramente il contesto sociale e la pressione per modelli di bellezza legati alla magrezza estrema, hanno il loro peso nel dilagare dei disturbi alimentari nei bambini.
Ma non sono sufficienti.
Il cibo da sempre è veicolo di relazione, soprattutto nei bambini, che spesso non hanno gli strumenti per verbalizzare consapevolmente il loro disagio e i segnali del corpo sono la modalità che utilizzano per manifestare che qualcosa non va.
A noi adulti va il compito di accogliere la richiesta e decodificarla, per aiutare i bambini ad esprimere il loro disagio e trovare delle soluzioni.
Se volete approfondire il tema dei disturbi alimentari nei bambini, potete andare a leggere questi articoli sul mio blog dedicato ai disturbi del comportamento alimentare e l'immagine corporea:
Istruzioni per mamme e papà: i disturbi alimentari nei bambini
Obesità infantile: quali soluzioni?
Per altre informazioni sui servizi di sostegno dedicati ai disturbi del comportamento alimentare in età pediatrica potete contattarmi Subscribe in a reader