marzo 22, 2014 di libreria atlantide
Un libro che ogni genitore leggerebbe con il cuore il gola, quello di Anouar Benmalek.
Lui è emigrato in Francia dall'Algeria, alla fine degli anni Ottanta. Ricordatate gli anni in cui il Paese divenne teatro insanguinato dai delitti dei fondamentalisti?
Un disincantato operatore dello zoo di Algeri rivolge il proprio dramma al lettore in questo romanzo: il rapimento della figlia avviene ad opera di chi combatte lo Stato, in una nazione in cui le due parti ricorrono ad ogni mezzo per eliminarsi, nella quale il protagonista odia gli uni e gli altri
.
Ma non sempre la realtà è quella che appare, visto che in questo caso entra in scena anche un antico odio, risalente ad alcuni decenni prima, con un impressionante e ottimamente corollario di intrighi, politica, e amore: perchè la situazione in cui viene a trovarsi getta nuova luce nei rapporti famigliari.
Anouar Benmalek, IL RAPIMENTO, ATMOSPHEREIntrighi e politica nell'Algeria anni '90
Aziz, un biologo dello zoo di Algeri, è un marito felice e padre orgoglioso. Fino a quando sua figlia di quattordici anni non viene rapita.
Quando si rende conto che sua figlia è stata rapita, Aziz pensa prima che siano stati gli islamisti radicali che hanno assassinato un giovane uomo di fronte a lei un paio di giorni prima. Aziz maledice il suo paese, l'Algeria, il suo odio fratricida, i suoi fanatici, il suo potere irrigidito dalla paura e dalla polizia incompetente. Il dipendente di uno zoo algerino non può immaginare che lo stupro può essere una vendetta, che risale a mezzo secolo! Egli ammette di essere un po' vile e cinico, ma non ha mai fatto nulla da meritare che sua figlia sia stata rapita! Il rapitore si fa vivo per telefono. Naturalmente, dice ad Aziz di non rivelare niente alla polizia. Aziz potrà finalmente capire che non è lui il vero obiettivo, ma Mathieu, il secondo marito della sua matrigna, un francese rimasto in Algeria dopo l'indipendenza. Aziz ha scoperto che lo stupro nasce 50 anni prima, nel tumulto della guerra: Mathieu, "disertore" rimasto in Algeria dopo l'indipendenza, non è estraneo alla tragedia in famiglia.
"Siamo, infatti, di diritto nel thriller. Ma non solo. [...] I lettori di Anouar Benmalek, quelli che lo apprezzano, dicono bene di lui e lo affiancano nel "gotha" della letteratura tanto a un Faulkner quanto a un Dostoevskij. E probabilmente, con le dovute differenze, non sbagliano". Marianna Micheluzzi
"Un grande libro, un grande scrittore... Un grande romanzo d'amore... Rimaniamo stupiti dalla qualità dello scrittore". France 2