Ansia da notifica e ragazzi del muretto

Da Kevitafarelamamma @KVFarelamamma
Partecipare alla Festa della Rete (di cui ha fatto un esaustivo resoconto Ketty) ci ha dato l'opportunità di ampliare la nostra conoscenza verso alcune tematiche e ascoltare dal vivo l' esperienza di blogger ed esperti del settore che normalmente seguiamo attraverso i blog e i social.

Mi hanno colpito in particolare due aspetti dell'intero evento:

- la passione che aleggiava nell'aria e negli animi, quella verso i social e la comunicazione in vari ambiti, dal fashion al food, dal mondo mamma-bambino ai media e al personal branding;
- la gratitudine e la felicità di conoscere "dal vivo" persone che normalmente si seguono online, tanto da avere la sensazione di conoscerle già benissimo e sapere tutto di loro.
Io personalmente sono stata felicissima di stringere la mano a Riccardo Scandellari e Rudy Bandiera. Aver letto i loro libri durante l'estate, twittare e condividere post e contenuti con loro e poi trovarmeli li in carne ed ossa, gioviali, simpatici e per niente altezzosi è stata la conferma di ciò che già pensavo e che ho avuto il piacere di leggere (proprio stamattina mentre scrivo questo post, 14 sett) nello stato di Rudy su FB:
"Il bello della rete e' che poi conosci persone che conosci davvero e se queste persone sono le persone che ti aspetti queste persone diventano amici..."

Avere poi Jolanda Restano di Fattore mamma sempre accanto a noi, nel bellissimo spazio dedicato ai Kids e alle mamme blogger, è stata la certezza del successo dell'evento per noi partecipanti.

Ma perché l'ansia da notifica?

Non sapevo che esistesse (ovvero, non l'avevo ancora classificata così) prima di seguire alla FDR il panel "Ma cosa vi dite mai (su whatsapp)" dove tre adolescenti hanno raccontato il loro rapporto con la rete e i social.

Premetto che non sono contraria alle tecnologie e alla loro introduzione nella vita dei bambini (ne ho parlato qui). Sono convinta che, se usate bene, possano offrire grandi vantaggi anche nella scuola oltre che nei rapporti interpersonali.

L'intervento su Whatsapp l'ho inoltre seguito dopo aver ascoltato, nel corso della stessa mattinata, un altro incontro molto interessante "Come stanno crescendo le generazioni con internet" dove hanno fatto una piacevolissima chiacchierata le ragazze di Soft Revolution Zine e altre ospiti interessanti.

Due incontri molto diversi ma che a mio parere avevano un unico filo conduttore: l'opportunità fornita dalla rete di coltivare e stringere nuovi rapporti e condividere più facilmente e con meno inibizioni pensieri e passioni.

Dietro lo schermo di un pc o uno smartphone, si sa!... è più facile raccontarsi ed esprimere sentimenti.

Dai racconti che ho ascoltato, inoltre, ho capito che la rete viene spesso vissuta come mezzo per superare le proprie crisi personali, trovare una strada per sentirsi meno soli e creare una rete di relazioni che col tempo possono diventare anche reali.

Però...oltre a tutte queste cose belle, la rete e i social provocano anche questa specie di malattia: l'ansia da notifica! Io aggiungerei anche l'ansia "da commento" o "da accessi al blog".
Quante volte noi blogger controlliamo l'andamento delle statistiche per verificarne gli accessi??

Lì per lì, mentre ascoltavo parlare gli adolescenti sul loro modo di vivere i social, con gli smartphone sempre attaccati, col pensiero fisso "chissà quante notifiche troverò" se hanno lasciato il cell nell'altra stanza durante lo studio (saggi questi ragazzi!!!) e poi rimanerci male se non trovano 180 notifiche di Whatsapp, mi è venuta l'ansia (anche a me!!! ma non da notifica...) e sono convinta che, come me, l'hanno provata anche gli altri genitori in ascolto!

La domanda mi è quindi sorta spontanea: ma io come facevo? Ho vissuto meglio o peggio senza cellulare quando ero adolescente? (non c'era mica e non sono vecchissima eh!!!;). Mi avrebbe fatto bene vivere il brivido della notifica? Di un commento inaspettato? Delle cattiverie che si ricevono dopo aver condiviso uno status? Dei complimenti dopo aver postato una foto con il mio ultimo outfit o make-up?

Come ho fatto ad affrontare senza rete le mie crisi e il mio sentirmi a volte isolata?

Sicuramente avrei saputo più cose, ricevuto molti più consigli sulla moda e avrei risparmiato un sacco di tempo, quando dovevo fare le ricerche e consultare le informazioni sull'enciclopedia cartacea piuttosto che sulla Treccani online.

Ho sentito dire (e ci credo) che i social (come anche i blog, i forum, le varie community...) educano e ti formano una corazza che ti permette di ignorare, col tempo, certe provocazioni e i commenti negativi e volgari (soprattutto se si è donne), tanto da saperli affrontare meglio anche quando ti capitano per strada.

Che fortuna i ragazzi di oggi eh?

Ma parliamo dell'ansia! Si è forse capito che mi è rimasta impressa?

In realtà l'ansia che provavo io da adolescente è molto simile a quella di oggi, da notifica, perché anche se non avevo il cellulare aspettavo comunque che qualcuno mi chiamasse al telefono di casa e se non ricevevo la telefonata desiderata ci restavo malissimo.

In comitiva (eh si...vi ricordate i muretti in cui ci si ritrovava con gli amici?) provavo l'ansia dell'attesa e poi l'ansia quando si avvicinava l'ora di tornare a casa, mentre avrei preferito restare ancora con gli amici.

Ecco! Adesso, anche se te ne vai a casa, continui ad avere vicini tutti gli amici perché c'è Whatsapp!!! Basta creare un gruppo e continuare a parlare di tutto e di niente, come se si fosse ancora insieme sul muretto. A proposito...ma i ragazzi oggi si ritrovano ancora sui muretti?


Da donna, che ha vissuto il pre e il dopo rete e ha iniziato a usare i social pesantemente quando ormai erano lontane le crisi esistenziali dell'adolescenza, mi trovo per metà favorevole ed entusiasta dell'attuale modo di socializzare, tanto da non poterne fare a meno nemmeno io, per l'altra "in dubbio" probabilmente perché sono un mamma e ho una bimba ancora piccola.

Da mamme a volte si tende a pensare subito al peggio, no? "Ma farà bene a questi ragazzi stare sempre col cell in mano? Ma non riescono più a comunicare tra loro "de visu?" Guardali a quel tavolo? Nessuno parla, hanno tutti gli occhi bassi sul cell!!! Ah ai miei tempi!!!! Io a mia figlia non comprerò il cell prima che abbia compiuto almeno 15 anni!!! 

Le ultime parole famose!

Questi solo alcuni dei discorsi che, non solo spesso sento ma che purtroppo a volte penso anche io.

Sono però fiduciosa e ve l'ho già detto una volta il perché.

Inoltre non posso nemmeno far finta che questo mondo non esista, dal momento che IO per prima sono sempre connessa e ricevo tante notifiche ogni giorno. Però senza ansia;)

Mi ha fatto molto piacere sentire che non sono l'unica ad avere lo Smartphone sempre in mano: hanno confessato di avere questa dipendenza anche Jolanda Restano, Chiara di Lefunkymamas, Chiara di Machedavvero e le altre mitiche donne che hanno parlato all'incontro "Mamme blogger, cosa farete da grandi?".

Ho guardato in quel momento mio marito e con lo sguardo gli ho comunicato: "Hai visto? Non sono l'unica a fare così!"

In fine vorrei fare un appunto sulle amicizie, dato che la rete è sinonimo di relazione e probabilmente se stiamo sempre a chattare su Whatsapp un motivo ci sarà.

E' proprio vero: la mia vita e le mie relazioni oggi sono più ricche e si integrano perfettamente con quelle che ho stabilito off-line in passato.

Ho molte più amiche e ho conosciuto persone con cui empaticamente condivido opinioni e pensieri e che, quando le leggo, mi fanno stare bene.

E' bellissimo inoltre incontrarle di persona durante gli eventi e avere la sensazione di conoscerle da sempre.

Sarà mica vero il 43° consiglio delle Mamme acrobate?

Se non avete voglia di andarlo a cercare tra i "100 consigli" che hanno esposto al panel #scrivereconstile eccolo qui:

"Trova le tue migliori amiche online".

Voi che ne pensate?

Vivy

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