Nielsen ha pubblicato in questi giorni i risultati di un’analisi svolta nel mese di marzo che attraverso il monitoraggio delle conversazioni online documenta il cambio di attitudine nel nostro paese relativamente all’impiego di energia nucleare.
Secondo quanto riportato dal noto istituto di ricerca, successivamente al disastro nucleare di Fukushima, la quota di persone con un orientamento negativo nei confronti del nucleare è passata dal 33% del pre – tzunami all’attuale 43%. Le aree di maggior preoccupazione sono inerenti sicurezza d’impiego di questa fonte e rischi connessi alle radiazioni.
Newsrevired, spazio anglosassone dedicato al giornalismo ed ai media digitali, propone una lista di 10 punti relativamente a quello che viene definito data journalism nella quale si richiama l’attenzione sull’utilizzo delle mappe come strumento di attrazione dell’utenza e di sintesi visiva delle informazioni, dei dati.
Davvero interessante sotto questo profilo la mappa “Nuclear Anxiety” che effettua una monitoraggio costante in tempo reale delle conversazioni in rete sull’energia nucleare. Grazie alla mappa realizzata vengono visualizzate le verbalizzazioni, le segnalazioni sul tema e la loro origine da ogni angolo del pianeta.
Pare infine che un fumetto manga, pubblicato nel 1998, raccontasse, in qualche modo prevedesse, con largo anticipo quello che sarebbe stata la contemporanea tragedia di Fukushima. Il comic giapponese che all’epoca aveva venduto circa 70mila copie è stato digitalizzato e ripubblicato successivamente al disastro nucleare in giappone raggiuingendo in pochi giorni oltre 200mila visite.
Non si può che condividere il rammarico dell’autore della pubblicazione nel constatare come sia risultato essere un avvertimento nullo.