
La casa però si dimostra essere quella dell'inventore Hank Pym e all'interno della cassaforte aperta viene rinvenuta solo una strana tuta. Pym è infatti un'inventore che si è dimesso dallo S.H.I.E.L.D.S ed anche dalla sua vecchia azienda per evitare che la tecnologia delle sue invenzioni potesse essere sfruttata per usi militari.
Quasi subito si scopre che è stato Hank Pym ad osservare e manipolare Scott per farlo diventare il suo erede. L'ex galeotto, grazie alla tuta, scopre di potersi rimpicciolire, di poter parlare con le formiche ed anche di poter conservare la sua forza nonostante le piccole dimensioni.
Ma le cose sono più complicate di quanto Scott possa mai immaginare: ci sono ancora molti che desiderano impossessarsi delle invenzioni di Hank Pym: dall' HYDRA a Darren Cross, l'ex pupillo dell'inventore e suo successore nell'azienda di famiglia.
E a rischiare di pagare più di tutti la scelta di Scott Lang potrebbe essere proprio la sua famiglia.
Interessante destino quello di Ant-Man, sarebbe potuto essere uno dei primi film del Marvel Cinematic Universe, dal momento che le basi del progetto hanno cominciato ad essere poste nel 2006, invece, una combinazione di circostanze ha fatto si che Ant Man si sia trovato ad essere praticamente l'ultimo film della cosiddetta Fase Due. praticamente dopo tutti i vari blockbuster del ciclo ( QUI)

I motivi sono molteplici, cominciando dal fatto che in fondo il personaggio non fosse proprio uno dei più conosciuti tra quelli dei fumetti della Marvel i(pur essendone stato uno dei primi ad essere stato inventato nei primi anni '60s), ed anche che ci fossero stati ben due personaggi a vestire i panni frl' eroe nel corso del tempo, il primo, l'inventore Henry "Hank" Pym nato nel 1962 era stato il classico rappresentante di un America che oggi non c'è più: la cosiddetta America dei W.A.S.P ( White Anglo Saxon Protestants), un brutto modo per definire quella che, all'epoca era la classe dominante degli States.
E non è un caso che sia il Dr. Pym che sua moglie Janet Van Dyne portino cognomi fiamminghi, anche per richiamare quelli di una delle prime etnie europee a sbarcare sulle coste nord americane e cioè quelli di quei coloni olandesi tutt'ora figure dominanti nel New England.
Così come, non sarà certo voluto ma è freudiano, il particolare che l'identità da superoina di Janet Van Dyne fosse quella di "Vespa", che in americano si dice, per l'appunto, "Wasp"
Mentre invece il secondo character a vestire i panni del personaggio, era stato, per l'appunto il meno granitico e monolito Scott Lang, creato nel 1979. Un ex ladro con figlia minore a carico, diviso a metà tra l'attività in calzamaglia e la quotidianità come balia.
Meno granitico, ma sicuramente in quanto anti eroe, più adatto ai tempi.

Come sappiamo, un film ha sempre diversi padri, tante sono le persone che concorrono alla sua realizzazione. Ci sono casi però in cui è più facile notare le varie "mani" che si sono succedute nel percorso della sua realizzazioni.
Ant-Man è, per l'appunto uno di questi casi.
Mi spiego meglio.
Quando nel 2006, il progetto è stato approvato, il regista incaricato sarebbe dovuto essere l'inglese Edgar Wright. Responsabile, assieme a Simon Pegg, del fenomenale Shaun of the Dead
Wright, convintosi di poter portare la stessa carica ironica ed irriverente del suo film più famoso, si era occupato di tutta la fase della pre- produzione di Ant -Man e ne era stato anche l'autore delle prime bozze della sceneggiatura assieme a Paul Cornish. In seguito però, per divergenze con la produzione il bravissimo regista britannico ha dovuto rinunciato all'incarico, sostituito dopo poche settimane dal mestierante Peyton Reed (anche se, a onor del vero, Wright è stato comunque accreditato come sceneggiatore, assieme a Cornish e a Paul Rudd che nel film interpreta anche il protagonista Scott Lang)
Ed il cambio della mano in regia si vede.
Certo, qualcosa della visione wrightiana rimane, soprattutto nelle sequenze in cui compare il terzetto degli amici-complici di Lang, simpatici e cazzoni quanto basta. In particolare numerose tracce di questo "trattamento" restano nel personaggio di Luis (un esplosivo Michael Peña ) che dipinge un criminale di mezza tacca cialtrone, arruffone, incapace, sfigato e finito in prigione per aver rubato due frullatori ma, al contempo frequentatore abituale di degustazioni di vino e mostre d'arte e talmente tenerone da essere pronto a sfornare waffles in continuazione, per sollevare il morale dei suoi "soci")
Sono questi piccoli particolare che mi fanno chiedere che film sarebbe stato Ant- Man se fosse rimasto nelle mani di Edgar Wright.

E Ant- Man è sicuramente tra tutti i film del MCU uno di quelli in cui più forte si sente l'influenza disneyana.
Questo vale principalmente in alcuni toni da commedia, nell'esaltazione dei buoni rapporti familiari, ma anche nel rapporto che si viene a creare tra l'eroe e le formiche.
E nella quasi antropomorfizzazione delle medesime, trattate nella sceneggiatura quasi come fossero simpatici animaletti da compagnia.
Per il resto il film assolve adeguatamente al suo compito: diverte in maniera garbata battendo strade sicure, certo non aspettatevi una gran coerenza scientifica, aspetto questo che è forse l'unica pecca di tutta la pellicola; intendiamoci, non sto parlando della normale "sospensione dell'incredulità" tipica di questi film (per intenderci quella che ci fa accettare l'idea che un uomo possa volare solo perché dotato di una tuta o che Luke Skywalker possa essere il figlio di Darth Vader ) ma di continue contraddizioni degli elementi della tecnologia fittizia impiegata nel film e di alcuni svarioni nella trama.
In fondo però, Ant-Man riesce a contrastare queste piccole defaillance, grazie ad un piccolo particolare: perché stiamo parlando di un prodotto, che sin dalla prima inquadratura, dalle scene iniziali, non si prende minimamente sul serio; anzi riesce a rispettare praticamente tutti gli stereotipi del genere in maniera gradevole.

L'appassionato Marvel ritroverà quindi il classico cameo di Stan Lee, così come ritroverà i riferimenti ai precedenti film della serie (cronologicamente Ant-Man si colloca dopo The Winter Soldier e Age of Ultron ) con apparizioni di Falcon e Captain America. In più una scelta intelligente compiuta dagli sceneggiatori è quella di far comparire entrambi i characters che, nel corso dei decenni, hanno vestito i panni del Super Eroe; ritroviamo quindi contemporaneamente Hank Pym, interpretato da un Michael Douglas che svolge adeguatamente il suo compitino e Scott Lang, gestito da un perfetto e divertente Paul Rudd (aiutato anche dall'ottimo doppiaggio attuato dal bravo Riccardo Niseem Onorato)
Ancora più intelligente la scelta di tenere fuori il personaggio di Janet Van Dyne, assenza che potrà fornire il pretesto per un, già deciso, sequel.

O tra modi diversi di essere padri e figli.
E anche questo in fondo è un concetto molto disneyano
Pensiamo ad esempio al confronto tra le figure di Lang e quello del malvagio del film Darren Cross (l'estroverso Corey Stoll, un attore che riesce a risultare simpatico perfino quando interpreta un ruolo da villain). Cross dà in fondo l'ulteriore chiave di lettura della pellicola, gestendo un personaggio certamente malvagio ma in maniera molto edipica, a dimostrazione ancora una volta che non esistono diversi e numerosi tipi di storie da narrare, ma che ne esiste solo una. Una Storia che ci ostiniamo a raccontare sotto centinaia di varianti.
O di confezioni diverse.
La storia è ovviamente quella eterna della Guerra tra Bene e Male, quello che cambia è solo il modo di raccontarla.
E Ant- Man in fondo ha una buona confezione, dei buoni attori (cito anche il Bobby Cannavale veterano di tate serie poliziesche, che qui, tanto per cambiare interpreta l'ennesimo poliziotto della sua lunga carriera) ed una certa freschezza, leggerezza ed auto ironia di fondo.
Tutte cose che messe insieme, riescono a divertirci e a raccontarci l'ennesima ripetizione della stessa storia di sempre senza però farcene accorgere.
Anche questa, in fondo, è bravura.
ADDENDUM ALTRE RECENSIONI:
Per chi avesse voglia di leggere altre opinioni sul film, vi segnalo alcuni pareri di altri blogger, in fondo internet dovrebbe essere diffusione e condivisione, quindi faccio ben volentieri la mia parte:
-LA RECENSIONE DI GLAUCO.
-LA RECENSIONE DEL DOC. MANHATTAN
- LA RECENSIONE DI PISCU.
- LA RECENSIONE DI BABOL.
-LA RECENSIONE DI CASSIDY.
E se volete farne inserire altri (magari il vostro) segnalatemelo pure.