Ed eccoci finalmente a recensire l’ultimo film supereroistico di questo 2015 (credo), visto che non ho molta voglia di vedere una pellicola sui Fantastici 4 in cui Reed Richards e Ben Grimm sono tipo due ragazzini, la Jhonny Storm è un afro-americano mentre sua sorella Sue è bianca (credo che abbiano risolto la faccenda, dicendo che Sue in realtà è adottata…così, a cazzo) e il Dottor Destino è una specie di robot proveniente dalla Zona Negativa (una fusione tra Destino e Annhilator, mi pare di capire). Ant man è comunque l’ultima pellicola Marvel del 2015 e prima della Fase III della Casa delle Idee, che ha chiuso il suo secondo atto con l’arrivo di Ultron. Per vedere il continuo della saga del MCU dovremmo aspettare aprile 2016 con Civil War e lo stesso vale per il DCU che si riprensenterà nello stesso anno con Superma v Batman.
Facciamola breve e diciamo subito che Ant man è la storia di un nuovo supereroe per l’universo cinematografico dei supereroi Marvel: Ant man, appunto, con il potere di rimpicciolire le sue dimensioni a quelle di una formica. Protagonista della pellicola è un giovane Scott Lang (Paul Rudd), ingegnere meccanico e ladro, che appena uscito di prigione cerca di riconquistare l’amore della figlia, ma senza un lavoro è dura. A fornirgliene uno sarà Hank Pym (Micheal Duglas), scienziato in pensione che negli anni ’80 aveva creato una tuta in grado di rimpicciolirlo, per poi nasconderla al mondo (o meglio allo SHIELD). Quando la sua vecchia azienda, ora comandata da Darren Cross (Corey Stoll) sta per replicare la sua scoperta, lui si allerta e chiede a Scott di diventare Ant man e distruggere tutti i dati su quella tecnologia.

Altra cosa importante che viene detta di sfuggita durante il film, si trova quasi alla fine, quando Falcon – voglioso di una rivincita su Ant Man – chiede in giro di gente con strani poteri e gli viene detto, che in giro c’è di tutto, anche uno che si arrampica sui muri. Ovvio riferimento all’uomo ragno, che sarà presente sul prossimo film della Marvel in versione molto giovane. Lo stesso era accaduto su Captain America: Winter Soldier, quando di sfuggita viene fatto il nome di Stephen Strange, sugli schermi nel 2018 (mi pare).
Scena extra: nella classica scena dopo i credits, vediamo Pym donare a sua figlia Hope Van Dyne (perché porti il cognome della madre è un mistero) una nuova tuta da Wasp
Fan Fact: il cattivo di questa pellicola Darren Cross/Calabrone è interpretato da Corey Stoll, lo stesso attore che interpreta Ephraim in The Strain. Nell’ultimo episodio USA della serie di Guillermo Del Toro, il personaggio si rasa a zero per “camuffarsi” e in Ant man lo troviamo completamente pelato. Il travestimento in The Strain è stato reso necessario dal fatto che per interpretare Cross l’attore avrebbe dovuto rasarsi??
