Magazine Cultura

Ant-man

Creato il 02 dicembre 2015 da Lafirmacangiante
ANT-MANÈ possibile che le serie a solo e meno supereroiche che coinvolgono personaggi Marvel non annoverati tra le prime linee siano definitivamente diventate le più fresche e interessanti dell'intero carrozzone in spandex?
Ant-Man è una lettura divertente con protagonista un personaggio del quale un poco si sentiva anche il bisogno. Un eroe con piena coscienza di sé che sa benissimo quale è il suo posto nel panorama dei supereroi suoi colleghi, in fondo lui è solo uno tra la dozzina di Ant-Man ed eroi simili che ci sono stati.
E cos'è questo nuovo trend se non l'aggiornamento del concetto di supereroi con superproblemi ideato da  Stan Lee e che tanta fortuna portò alla Marvel di inizio anni '60, con un po' più d'ironia e rivisto in chiave moderna. Seppur in qualche modo triste, almeno per me, è stato bello leggere di un eroe da quattro soldi che si nasconde dietro a una battuta per ridimensionare i suoi problemi (e non parliamo di scontri mortali), impacciato a un colloquio di lavoro infarcito di trovate divertenti (quella sul CV ad esempio mi è sembrata molto spassosa) e con una serie di scelte sbagliate alle sue spalle.
Di conseguenza c'è un matrimonio fallito, e c'è un rapporto con la figlia adolescente tutto da ricostruire grazie alle seconde possibilità. C'è una patina da perdente da scrollarsi di dosso in ogni maniera, cosa non facile per un supereroe di serie B quarantenne e senza uno straccio di lavoro. Ma nonostante l'incostanza del personaggio, una certa debolezza di carattere, l'amore incondizionato per la figlia ne riscatta la caratura agli occhi del lettore. E poi è un tipo simpatico questo Scott Lang. Mentre l'Uomo Ragno volteggia tra i grattaceli di New York, Scott, vestito di tutto punto con il costume da Ant-Man, va a prendere la figlia a scuola in bus. Ma per l'ex moglie Peggy Scott rimane un immaturo senza casa, senza stipendio e con il frigo della bettola in cui dorme perennemente vuoto.
ANT-MAN
Vedete, è questa la cosa peggiore dell'essere disoccupati. Ogni volta che ti proponi per un lavoro, ti ritrovi contro un manipolo di diciannovenni. Lo trovo un po' umiliante.
Quando tutto a New York sembra finalmente mettersi al meglio e il sogno di una vita agiata è a un soffio dal concretizzarsi, Peggy e la figlia Cassie si trasferiscono a Miami. Senza pensarci due volte Scott abbandona tutto di nuovo e le segue a Miami dove andrà a vivere rimpicciolito in una casa giocattolo. Forse è proprio per questo che Ant-Man avrà il successo che merita.
ANT-MAN

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog