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Antartide: i ghiacci nascondono nuove forme di vita

Creato il 11 marzo 2016 da Lifarnur @silvialazzerini
La vita vince sempre su ogni cosa, anche là dove sembra impossibile per le condizioni estreme del clima. In Antartide occidentale infatti, i ricercatori del programma Wissard (Whillans Ice Stream Subglacial Access Research Drilling), hanno fatto una scoperta davvero interessante, relativa appunto alle forme di vita sotto i ghiacci.
Il team, coordinato dal professor Slawek Tulaczyk, un glaciologo presso l'Università della California di Santa Cruz, perforando con una trivella la calotta del lago Whillans, sepolto sotto quasi 800 metri di ghiaccio,  hanno osservato specie che mai avrebbero potuto immaginare.
Antartide: i ghiacci nascondono nuove forme di vita
Oltre alle già note 4mila specie di batteri chemiosintetici già scoperte nel 2013, durante alcune spedizioni a capo delle quali c'era un italiano, Carlo Barbante dell'Università Ca' Foscari di Venezia e dal professor John Priscu della Montana State University, grazie ad un piccolo robot, chiamato Deep SCINI, calato nel foro non più ampio di una ventina di centimetri, sono stati fotografati circa trenta pesci di almeno tre specie differenti.
Dovrebbe trattarsi di esemplari appartenenti al genere Nototheniidae, famoso perchè nel suo sangue sono state trovate proteine antigelo, che gli permettono di vivere in condizioni e temperature estreme. Oltre ai pesci, Deep SCINI ha fotografato anche crostacei di colore rosso ed altri organismi sui quali i ricercatori al momento mantengono uno stretto riserbo, ma che sicuramente verranno presentati al più presto in apposite pubblicazioni scientifiche.
Saranno fatte inoltre altre analisi, sia sull'acqua che sui sedimenti recuperati nelle operazioni di carotaggio. Gli studiosi hanno predisposto tutto il necessario per mantenere inalterato il remoto ed incontaminato habitat sommerso, utilizzando accortezze come l'acqua bollente, filtrata con raggi UV,  per evitare il passaggio di microorganismi dalla superficie. I dettagli della scoperta sono stati pubblicati sul sito ufficiale del progetto WISSARD.


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