Antemio, il papero imprenditore di successo

Da Romina @CodicediHodgkin

C’era una volta un papero di nome Antemio. Antemio avrebbe tanto voluto diventare un imprenditore di successo. Il suo più grande desiderio, infatti, era apparire sulla copertina di Fortune.

“Ante’, abbici pazienza, abbici…” gli diceva la sua mamma “Ma ‘ndo vai co’ ‘sto nome da professore di religione senza cattedra che ti ritrovi…”

Antemio, comunque, non intendeva rassegnarsi. Purtroppo, però, il suo spirito imprenditoriale faceva acqua da tutte le parti. Nonostante tutti i suoi sforzi, Antemio non era riuscito ad avere mai una sola idea che lo facesse diventare ricco. Nemmeno benestante. Ma manco economicamente autonomo. “Porca spugnetta impestata” disse tra sé una sera in cui, particolarmente depresso, giaceva in mutande sul suo letto, nella cameretta dove era cresciuto e dove ora tracannava a cannella scadente vino in cartone “se continuo così non vedrò mai la mia faccia nemmeno sul cruciverba di copertina della Settimana Enigmistica”.

Un giorno, Antemio ebbe un’idea. No, ebbe L’IDEA. Doveva assolutamente concretizzarla, renderla reale. Serviva solo un piccolo investimento, serviva un piccolo prestito ma…qualsiasi direttore di banca che fosse un minimo lungimirante non avrebbe esitato a concederglielo. L’indomani stesso si sarebbe recato in banca ad esporre il suo illuminato progetto e chiedere quanto gli serviva per avviarlo.

La mattina seguente, pur non avendo chiuso occhio tutta la notte per l’eccitazione, si fece la prima doccia del mese, si rase la barba di una settimana e mise il vestito buono (quello del diploma, a quadrucci e coi pantaloni alla zuava) e si recò in banca. Varcata la soglia, si sentì un filo intimorito e l’ombra del dubbio sorvolò la serena valle della sua idea geniale, per poi dissiparsi. Antemio era sicuro di sé. Avrebbe chiesto un prestito e glielo avrebbero concesso!

La segretaria lo fece aspettare in una sala d’attesa grande e completamente bianca, poi lo fece entrare. Con sua enorme sorpresa, Antemio si accorse che il direttore della banca non era un papero ma una papera. Una bella papera, in effetti. La direttrice di banca, fissava Antemio con le pupille dilatate ed un sorriso a 48 denti.

“Buongiorno, Antemio, sono Miss Saltalarata, ma lei può chiamarmi Gervasina…”

Wow – pensò Antemio -le pupille dilatate, il sorriso e la respirazione affannosa sono un chiaro sintomo di colpo di fulmine. Si è perdutamente innamorata di me, devo approfittarne. Si sedette davanti alla scrivania della direttrice ed espose il suo progetto:

“Vede, io ho un progetto imprenditoriale che sicuramente avrà enorme successo.  Sono certo che mi renderà ricchissimo e non ho alcun dubbio sul fatto che lei vorrà finanziarlo ed esser ricordata come colei che ha creato un milionario, d’altra parte mi serve così poco per partire con il mio progetto…”

“Di che si tratta, Antemio, mi dica…” chiese Miss Saltalarata

“Di una molla per incartare di nuovo le caramelle dopo averle messe in bocca se, dalla busta, se ne prende una che non è di nostro gradimento!!”

“Bello! Bellissimo!!” esclamò Miss Saltalarata urlando e battendo le mani

“Sul serio?” chiese sospettoso Antemio. In fondo, nessuno mai aveva trovato geniali le sue idee

“Bellobellobello, non sentivo una stronzata del genere dai tempi della cucchiarella di legno bucata, l’astuccio portabanane di plastica!”

“Quindi non finanzierà il mio progetto?” chiese Antemio sconsolato

“Ma come no, ma le pare, le bare non hanno tasche e comunque, nello specifico, i soldi non ce li metto io, mi dica pure quanto le occorre per iniziare…” rispose Miss Saltalarata

Antemio era sconvolto e al settimo cielo. Aveva trovato non solo una papera follemente innamorata di lui, ma anche molto lungimirante…doveva assolutamente cogliere l’occasione al volo.

“Oh, bhe, ecco…1.500€ dovrebbero bastare…”

“Ma sì, ma che saranno mai, ma tenga, ma guardi, le faccio direttamente un assegno, ma che sarà mai…tenga!” esclamò Miss Saltalarata con l’occhio pallato e ridendo come una pazza mentre allungava l’assegno ad Antemio.

Caspita – disse il nostro papero tra sé e sé – allora non sono scemo come sembro, Miss Saltalarata sembrava felicissima della mia iniziativa! Antemio prese dal portafogli la sua ricevuta e…cacciò un urlo per la sorpresa!

Quello che Antemio non sapeva, infatti, è che Miss Saltalarata, fan sfrenata dell’automedicazione e delle terapie alternative, stava ponendo rimedio ad un periodo di forte stress e macerante malinconia, con le prescrizioni di un certo Dottor Bamba, con studio presso il bagno vicino al Burger King della stazione Termini. Strafatta di acido e dopo aver sostituito la vodka al colluttorio, aveva quindi concesso il prestito necessario ad Antemio ma non per i 1.500€ da lui richiesti, bensì per 1.500.000€.

Antemio corse a casa e in breve tempo tutto fu pronto per avviare la produzione delle molle reincarta caramelle. Il successo, come spesso fu per le cose che non servono a una cippa, fu planetario e finalmente Antemio realizzò il suo grande sogno: un anno dopo quel curioso giorno in banca, la sua faccia apparve finalmente sulla copertina di Fortune.

E Miss Saltalarata? Bhe, ecco, finito il suo periodo difficile di macerante malinconia e stress, e dopo aver aiutato tante e tante persone a realizzare i loro sogni con una serie di lievi eccessi di generosità, fu costretta a lasciare il lavoro per diventare tour manager dei Rammstein, che tutto sommato le piaceva anche di più.

MORALE DELLA FAVOLA: se, per una settimana di seguito sconvolgi, tuo malgrado, la routine di una quasi undicimesenne, privandola di qualsiasi punto di riferimento temporale e geografico, facendole passare tre ore al giorno in macchina, non portandola al parco e senza darle il tempo sufficiente per giocare con le sue cose, questa te la farà pagare in vari modi, tipo rifiutandosi ostinatamente di dormire…e tu, tu che hai avuto una settimana di stress, giramenti di testa, pressione bassa, burocrazia e organizzazione di cose di una certa importanza, tu che per la prima volta dopo anni vorresti farti un paio di cocktail e buttarti a letto, devi giustamente inventarti le favole per lei…lei che, la prossima volta verrà senza pensarci due volte, lasciata alla nonna.


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