Anteprima: Del Vecchio Editore

Cari Lettori e passanti,
ero pigramente seduta a sfogliare la mia posta elettronica, quando mi saltano all'occhio le parole "anteprima" e "gennaio".
Curiosi anche voi?
Ecco quello che mi ha mandato Del Vecchio Editore...
Data di pubblicazione: 28 gennaio 2015Titolo: Tutameia, Storie terzeAutore: João Guimarães RosaEditore: Del VecchioISBN: 9788861101241
L'inedito del più grande autore brasiliano del '900
Del Vecchio Editore presenta al pubblico italiano un grande inedito di Guimarães Rosa, Tutameia, una raccolta di racconti che ne esaltano le caratteristiche più peculiari e affascinanti della scrittura.
Un’infinità di personaggi e approcci letterari, luoghi, percezioni, donne che per raffreddare l’ardore dei compagni somministrano droghe e poi con aria virginale inducono alla lussuria, assassinii,sparatorie, amori e gioie sullo sfondo di miserie e ricchezze che non dipendono dai soldi40 racconti brevi e 4 prefazioni “a malapena non narrative” che rendono l’insieme un meccanismo perfetto, in cui tutto è connesso e significativo, dall’indice alle epigrafi, e in cui ogni parola si connette a ogni altra come in una perfetta ragnatela inondata da gocce di pioggia che al sole muta continuamente luminosità e forma.L’autoreGuimarães Rosa è uno degli autori più importanti dellaletteratura mondiale novecentesca. Nato a Cardisburgo nel 1925, a soli sedici anni, si iscrisse alla locale facoltà di medicina. Fu medico volontario nella Força Pública durante la Rivoluzione Costituzionalista del 1932: in quel periodo conobbe il futuro presidente Kubitschek. Per gran parte della sua vitasvolse ruoli diplomatici in Europa e America Latina. La prima opera a farlo entrare da protagonista nella letteratura brasiliana fu Sagarana (1946). Nel 1963 le sue opere gli valsero l’ammissione con voto unanime nell’Accademia Brasileria de Letras. Posto  che occuperà, però, solo per tre giorni, nel 1967, prima della morte, avvenuta a Rio de Janeiro.«Uno dei 100 grandi libri di tutti i tempi.»
The Guardian
«Rosa è stato paragonato tante volte a Proust quante a Joyce.»
New York TimesChe ve ne pare? Taylor