Oggi tanto per cambiare nuova segnalazione. Vi parlo di Ami dagli occhi color del mare di Valerio Sericano...
Titolo: Ami dagli occhi color del mare
Autore: Valerio Sericano
Editore: Edizioni Esordienti E-Book
Pagine: 219
Ebook: € 1,99 (in promozione!)
Cartaceo: €
Data di pubblicazione: 5 maggio 2015
Dove acquistare : AMAZON
TRAMA
Si tratta di un romanzo sentimentale di ambientazione contemporanea e storica che si snoda attraverso le vicende di vita e d’amore di Giaco, uno studente universitario sognatore e squattrinato che vive nella Genova del nostro tempo. A questa vicenda si affianca la storia di Cesco, anche lui giovane e speranzoso ma vissuto in un'epoca diversa da quella del protagonista. Cesco era il bisnonno di Giaco e la sua storia è narrata nel viaggio che lo conduce come migrante ventunenne dal basso Piemonte nell'Argentina del primo Novecento, attraverso un’esperienza che lo trasformerà da ragazzotto di campagna in uomo maturo. Le due vicende finiscono per intrecciarsi fra loro quando Giaco scopre in un vecchio baule alcune lettere che rivelano l'esistenza di un'intensa storia d'amore che Cesco aveva vissuto durante gli trascorsi in Argentina, una storia cui Giaco si appassiona molto. Le sue vicissitudini mostrano curiose analogie rispetto a quelle vissute dal bisnonno, quasi come stesse vivendo le proprie esperienze di riflesso a quelle del suo antenato. Giaco non capisce se quelle similitudini sono reali o solamente frutto di coincidenze rilevate dalla propria fervida immaginazione, finché il finale della storia, per lui emotivamente molto forte, gli rivelerà un messaggio che pare veramente giungergli dal passato...
ESTRATTO:
...Aurelio si accese in silenzio un’altra sigaretta, mentre Giaco proseguiva il suo racconto: “Il viaggio durò alcune ore, attraverso un paesaggio da incubo. Nel frattempo mi presentai a quel tipo raccontandogli in giapponese come meglio potevo la mia storia con Sayuri, dicendogli quanto lei mi piacesse e quanto la amassi, ma lui mi volgeva qualche occhiata ogni tanto senza dire una sola parola.Mentre ci avvicinavamo alla meta, a poco a poco compresi la ragione della sua freddezza, perché la vista che mi si apriva davanti, chilometro dopo chilometro, era peggio di quanto mente umana avesse mai potuto immaginare. La realtà superava abbondantemente la fantasia cui anche il più visionario regista di Hollywood avrebbe dovuto attingere per realizzare la scenografia di una simile apocalisse. All’improvviso anch’io mi chiusi in un silenzio di tomba, senza dire più nulla.In quello scenario infernale si vedevano solamente persone che vagavano come zombie tra macerie di ogni genere. C’erano navi in mezzo ai campi e le case sembravano essere state triturate da un gigantesco frullatore. In quel posto non esisteva più niente e si vedeva solo fango. Tanto, tanto fango, dal quale affioravano ancora molti cadaveri, spesso contorti in pose spettrali.Scesi dal camion in stato di trance e quando mi girai verso l’autista lui finalmente mi disse con una smorfia triste e un cenno del capo: ʼJako-san, ganbatté né…ʼ. Mi aveva augurato di trovare Sayuri, ma l’espressione del suo viso era la fotografia di quello che avevamo intorno, vale a dire disperazione totale.
Alla prossimaEliza