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Anteprima film Attack the Block

Creato il 09 agosto 2011 da Masedomani @ma_se_domani

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Anche il terzo giorno di proiezioni in piazza Grande non si è smentito e si è concluso a tarda notte sotto una pioggia impietosa, con un film questa volta britannico che, guarda un po’, propone la lotta di un gruppo di persone contro l’invasione del loro quartiere da parte di strane e oscure creature.

Siamo in un sobborgo multietnico, non ricco, durante una notte qualsiasi a Londra e tra uno scippo e l’altro un gruppo di ragazzini se la prende con uno strano animale che disturba le loro “attività serali”.  Impavidi, con tanto di trofeo in mano, tornano a casa a mostrare il bottino di caccia. Al contempo però l’isolato, anzi il palazzo in cui vivono, viene preso d’assalto da esseri  mai visti prima, neri più del carbone e dalla dentatura fluo piuttosto inquietante ed estremamente sanguinari. Intrappolati inizialmente nel quartiere poi ai piani alti dell’edificio in cui abitano, i protagonisti della nostra storia dovranno risolvere il problema o perderanno la vita a suon di inspiegabili attacchi.

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“Attack the Block” arriva a Locarno fuori concorso, nonostante il cast sia quasi interamente composto da attori decisamente non professionisti, presi in prestito proprio dal block in cui lo stessa regista ci rivela essere cresciuto. L’incontro con Joe Cornish è illuminante soprattutto se hai già visto il suo film. Non alle prime armi nei panni di attore e autore, ha appena finito di collaborare alla creazione di “TinTin” (anche se i più l’hanno conosciuto con Hot Fuzz), e quest’anno ci mostra il suo debutto alla regia: una favola nera da cinema indipendente che facilmente potrebbe trasformasi in un blockbuster. Questa volta sono stati fonte di ispirazione i film anni ’80, i gang movie e i comics. L’idea era di ambientare in un sobborgo un film dall’impronta fantasy così come facevano gli americani back in the ‘80s e l’esperimento direi che sia riuscito.

Divertente e avvincente corsa per la salvezza su e giù  per l’edificio sino a trovare riparo in un giardino pensile dalle coltivazioni non molto lecite, fonte di sostentamento del simpatico e buffo Nick Frost, che penso si sia davvero divertito nel vestire i panni, anzi la tuta, dello spacciatore di quartiere, che rapidamente trasforma i cattivi ragazzi in eroi. Non una critica alla società, solo puro intrattenimento con una maniacale attenzione al particolare. Dal linguaggio dei giovani (che pare abbia portato il regista a fare un vero e proprio tour di un anno in giro per le scuole), all’impatto visivo (i ragazzi sono mostrati come versione umana e moderna di supereroi simil-ninja con mezzo di trasporto e armi di fortuna tanto variopinti quanto bizzarri) sino alla creazione di un sobborgo partorito dalla fantasia dell’autore unendo le caratteristiche di alcune aree  a sud della metropoli.

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Quest’opera, girata alla vecchia maniera con persone in carne ed ossa dentro i mostri, piacerà un sacco ai nostalgici dei gremlins e del miglior Carpenter così  come ai giovanissimi ai quali lo consiglio spassionatamente per una serata in compagnia di amici e popcorn.

 


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