si può scherzare della morte e con la morte? Decisamente sì. Come dice un detto delle mie parti, in ogni matrimonio c'è una lacrima e in ogni funerale c'è una risata. Benedetta Palmieri, raffinata scrittrice di origine napoletana con i suoi Funeracconti in uscita proprio in questi giorni per la Feltrinelli, ci conduce in scorci di vita surreale e insieme profondamente umani, in cui i destini dei "cari estinti" si intrecciano ancora una volta, per l'ultima volta, con quelli dei vivi in maniera insolita e divertente. Non si tratta di facile umorismo, ma di una visione disincantata e insieme leggera su quello che è il momento culminante del nostro soggiorno terreno. E spesso le piccolezze umane si incrociano e si scontrano con il dolore cocente di un momento drammatico e doloroso qual è quello del funerale o della sepoltura. Chi ha fatto quest'esperienza (del caro estinto, non della morte, è ovvio), capirà bene come ci si sente.
I toni alternano il dramma al disincanto: si va dalla prefica alla presenzialista dei funerali (perché ci si può imbucate anche ai funerali...) dal collezionista di carri funebri (ricordo di averne visto uno a forma di Mercedes) alla burocrazia post mortem. Un'antologia di racconti che promette di stupire, affascinare e lasciare una riflessione amara con un sorriso scritta con pigli sicuro da un'autrice che, siamo sicuri, ci sorprenderà.
L'AUTRICE: Benedetta Palmieri è nata a Napoli, dove scrive e lavora. Ha collaborato con "Il Mattino" e con la rivista "L'Isola". Ha pubblicato Un Due Tre Stella (Pironti Editore).