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Venerdì avremo un’idea più chiara di quanti pit-stop potremo aspettarci. La Germania ha sempre rappresentato il centro non solo della Formula Uno ma dell’industria automobilistica nel suo complesso, quindi non vediamo l’ora di mostrare i nostri prodotti ai tifosi tedeschi, che sono estremamente entusiasti e competenti.Jean Alesi, consulente tecnico Pirelli: “Il nuovo Hockenheimring è un ottimo circuito. Ma era meraviglioso anche qualche anno fa: era epico, con alcuni rettilinei lunghissimi, fino ad arrivare al tortuoso Motodrom. Allora non c’era via di mezzo per la scelta del set-up. Ora, invece, con rettilinei più corti, è più facile trovare un compromesso – anche i sorpassi non sono troppo difficili.
La superficie del circuito è molto liscia; la chiave per una buona gestione degli pneumatici è salvaguardare le gomme posteriori: ci sono molte accelerazioni all’uscita di curve lente, quindi mantenere gli pneumatici posteriori in buone condizioni è cruciale per avere una prestazione competitiva. E non dimentichiamoci del meteo: in passato ad Hockenheim abbiamo visto sia pioggie torrenziali sia sole, il che introduce un elemento di impredivibilità per le qualifiche e per la gara.Il circuito dal punto di vista degli pneumatici:Trazione e frenata sono i due aspetti chiave di Hockenheim: gli pneumatici sono soggetti ad una decelerazione fino a 5g. Nella sezione lenta del circuito, dove ci sono molte accelerazioni all’uscita delle curve lente, i piloti devono cercare di evitare lo slittamento che riscalda la superficie dello pneumatico.La P Zero Red supersoft è una gomma ‘low working range’, capace di assicurare massime prestazioni anche a basse temperature. La P Zero Yellow soft è una mescola ‘high working range’, perfetta per temperature più alte e condizioni di pista più faticose. A Hockenheim ci si può attendere un’ampia varietà di temperature: le prime previsioni indicano che ci sarà qualche scroscio d’acqua durante il fine settimana.La sfida più grande a Hockenheim sarà quella di mantenere gli pneumatici nel loro working range ideale; aspetto fondamentale per generare grip su un circuito che, generalmente, non scarica molta energia sugli pneumatici, ad eccezione della curva 5, che è quasi un rettilineo, dove viene scaricata molta energia sul lato destro.La strategia vincente nel 2012 era stata a due soste, con mescole soft e medium. Fernando Alonso, Ferrari, vinse la gara partendo dalla pole, perdendo la posizione di testa solo durante il pit stop.
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