Ebbene si, “I custodi della storia” è un Time travel che vede come protagonista il giovane Jake Djones, che si troverà a viaggiare nel tempo alla ricerca dei suoi genitori scomparsi. Una corsa contro il tempo perché il nostro eroe dovrà non solo ritrovare gli amati genitori ma anche salvaguardare il mondo da una misteriosa minaccia. Durante i suoi viaggi conoscerà altri giovani che, come lui, sono “agenti custodi della storia”, tra cui la bellissima Topazia, fascino francese e look cinquecentesco. Adolescenti che hanno il compito di salvaguardare la storia da coloro che la vogliono manipolare. Dalla Londra del terzo millennio, passando per la Francia dell’800, il lettore giungerà infine alla Venezia del 500. I custodi della storia è un libro avventuroso e fantasy in corso di pubblicazione in 30 stati, che saprà senza alcun dubbio intrigare anche i lettori italiani.
Per voi l’estratto al primo capitolo “La scala segreta” de “I custodi della storia”
«La notte in cui Jake Djones scoprì che i suoi genitori si erano perduti in qualche punto imprecisato della storia fu la più tempestosa mai registrata. Era dal lontano e dimenticato uragano del 1703 che a Londra non si vedeva un tempo simile, con scrosci di pioggia di quell’intensità e venti tanto impetuosi. Sul Tower Bridge, al centro esatto del fortunale, una vecchia Bentley blu scuro attraversava con qualche incertezza le acque rigonfie del Tamigi diretta alla sponda nord. Aveva gli abbaglianti accesi e i tergicristalli che lavoravano alla massima velocità sotto l’accecante cortina di pioggia. Seduto nervosamente sul grande sedile posteriore in pelle c’era una ragazzo di quattordici anni con la carnagione olivastra, i capelli neri e ricci e occhi intelligenti e coraggiosi. Il ragazzo portava l’uniforme di scuola: giacca blu, pantaloni neri e scarpe di pelle piuttosto malconce. Accanto a lui la sua vecchia cartella, colma di libri e quaderni. Nella targhetta consunta era impresso a lettere dorate il nome, Jake Djones. I grandi occhi castani di Jake esaminavano le due figure oltre il vetro, sul sedile anteriore. A sinistra era seduto un signore alto e sdegnoso, con un serioso completo nero e un cappello a cilindro, a destra l’autista in uniforme. I due confabulavano sottovoce, ma Jake non avrebbe comunque potuto sentire cosa si dicevano per via del vetro. Mezz’ora prima i due sconosciuti lo avevano rapito.»