Anteprima "Il circolo delle ingrate" di Elizabeth von Arnim

Creato il 09 febbraio 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Simona Postiglione “PER UNA DONNA E' L'UNICA VIA”
“LE DONNE CHE NON SI SPOSANO PERDONO TUTTO"


Cari lettori,
a volte capita di imbattersi in un titolo che incuriosisce da subito e che, in pochissime parole, lascia già presagire parte dei contenuti del romanzo; è il caso de Il circolo delle ingrate, versione italiana dell’originale The Benefactress  dell’autrice Elizabeth von Arnim, dal quale si possono intuire i delicati contorni di invidie e dissapori presenti nel romanzo, sempre conditi però dalla sottile ironia a cui l’autrice, amatissima dal pubblico italiano, ci ha abituati.  Elizabeth von Arnim, come la più nota e amata Jane Austen, regina indiscussa del romanzo inglese, è unaottocentesca doc ma scrive con un piede già nel Novecento; è meno infatuata del sì e più ironica, ma i suoi romanzi raccontano sempre di mogli e mariti. Negli ultimi due anni, grazie anche al silenzioso passaparola delle appassionate del genere, l’autrice ha visto, si fa per dire, raddoppiare la vendita dei suoi libri e a Febbraio, la Bollati Boringhieri, ci regala un nuovo titolo. 
Titolo: Il circolo delle ingrate
 Titolo originale: The Benefactress
Autore: Elizabeth von Arnim
Prezzo: 17,50 Euro
Editore: Bollati Boringhieri
Trama:
Anna coltiva un unico, profondo desiderio: essere indipendente. Invece è orfana e costretta a vivere a carico della ricca cognata, il cui unico desiderio è quello di maritarla al miglior partito su piazza e togliersela di torno. Anna però rifiuta i vari corteggiatori e si convince poco alla volta di essere condannata a una vita senza méta e inutile, fino a quando non accade l’impensabile. Un’inaspettata, cospicua eredità arriva a cambiarle la vita e a garantirle l’autonomia tanto desiderata! Con l’eredità però arrivano anche prevedibili difficoltà e Anna, colta da un irrefrenabile impulso di generosità, decide di condividere la sua fortuna con dodici donne provate dalla durezza della vita perché ritrovino la gioia di vivere. Donne finanziariamente dipendenti da un uomo o rimaste vedove e prive di un sostentamento sufficiente. Donne limitate nella libertà e nella possibilità di essere felici. La tenuta in Germania che ha ereditato da suo zio è il luogo ideale per ospitarle e fornire loro una casa e un supporto gratuito ma il progetto è tanto generoso quanto improbabile: un' intrico di invidie, dissapori e pregiudizi di classe si insinua nel gruppo e, dopo una spassosa girandola di situazioni che l’ingenua Anna non poteva immaginare, tutto precipita...

Elizabeth von Arnim ritorna a un tema che le sta particolarmente a cuore e lo fa con la verve e l’ironia che distingue la sua scrittura: l’indipendenza femminile, già al centro di Lettere di una donna indipendente. Ci piacerebbe raccontare qualcosa di più su Anna, il suo progetto di indipendenza e le scelte che compirà ma la trama merita di essere scoperta poco alla volta. Possiamo dire però che nel romanzo il tema dell’importanza del matrimonio come convenzione sociale, anche quando legato a un senso d’intrappolamento e di infelicità, è basilare e che il forte desiderio di indipendenza di Anna non incontrerà né il favore della società né quello delle persone a cui dovrebbe stare più a cuore la sua felicità. Quella dell’autrice è una riflessione originale e quanto mai divertente sul rapporto tra indipendenza e realizzazione personale, sulla capacità di condividere e l’abitudine diffusa all’ingratitudine. 
Con Il Circolo delle ingrate, Elizabeth von Arnim, lancia un messaggio piuttosto esplicito contro il dominio della parte maschile della società alla fine del XIX e sembra deridere la ristrettezza di vedute che ha caratterizzato il suo tempo, sottolineando sarcasticamente l’importanza del matrimonio come convenzione sociale. Elizabeth von Arnim avvince e trascina per l’ irresistibile sense of humor, la verve ironica e spassosa, la sottigliezza psicologica e le fini descrizioni d'ambiente. I suoi libri divertono e appassionano ma hanno anche, soprattutto, tutte le qualità della buona letteratura. 

L’AUTRICE
Il vero nome di Elizabeth von Arnim è Mary Annette Beauchamp. Nasce in Australia nel 1866 e cresce in Inghilterra. Si muove in un ambiente di amicizie e parentele illustri. E' cugina di Katherine Mansfield e amica di E. M. Forster. Sposa del conte H. A. von Arnim, figlio adottivo di Cosima Wagner, vive diciotto anni in Pomerania. Rimasta vedova, torna in Inghilterra. Diviene l'amante di H. G. Wells, che nella sua autobiografia la descrisse come "la donna più intelligente della sua epoca"; sposa poi Francis Russel, fratello di Bertrand. Vive tra Inghilterra, Svizzera e Francia. La sua è una bibliografia molto ricca, più di venti titoli. Muore negli Stati Uniti nel 1941.

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