Prezzo: 27,00
Pagine: 464
Editore: Gabriele Capelli Editore
Data Pubblicazione: Fine Aprile
IL LIBRO
Il libro, ambientato agli inizi del XVII secolo, prende spunto da un’antica leggenda del Mendrisiotto che narra di un non meglio precisato mago – padrone di un castello in una zona solitaria alle pendici del Monte San Giorgio (Cantone) – che con l’aiuto delle sue guardie avrebbe rapito giovani e povere ragazze nella pianura tra Mendrisio e Rancate.
I vecchi raccontano di una grotta situata nel bosco dove le fanciulle sarebbero state rinchiuse e rese vittime di un misterioso gioco magico. La grotta effettivamente esiste, l’autore l'ha visitata e fotografata un paio di volte, e al suo interno c’è pure una pozza (dove, stando alla leggenda, venivano poi gettati i corpi senza vita delle ragazze).
Dietro questa storia lugubre alcuni storici del Mendrisiotto hanno creduto di ravvisare un fondo di verità.
Questi i “fatti”: Nel 1603 un nobile del Ducato di Milano viene messo al bando per vari orribili reati e trova esilio, con i suoi sgherri, in un palazzotto di campagna tra Rancate e Riva san Vitale. Il palazzo esiste ancora e la gente del posto lo chiama il castello del mago di Cantone. Nel 1632 il figlio di questo nobile, un ex frate cistercense, viene ucciso con un colpo d’archibugio in circostanze misteriose a Mendrisio (l'autore ha letto il suo atto di morte nel “liber mortuorum” della parrocchia di Mendrisio).
Gli storici ipotizzano una vendetta del popolo, o dei nobili locali, contro il figlio scavezzacollo del nobile milanese che, evidentemente, approfittava delle ragazze del luogo.Questo è uno degli spunti dal quale l’autore costruisce una vicenda incentrata su un gruppo di personaggi in parte inventati e in parte tratti dai documenti dell’epoca. In questo scenario si inserisce una grandiosa quanto ardita caccia all’uomo – disseminata di clamorosi errori giudiziari – che si intreccia con storie d’amore, omicidi, briganti, nobili e villani.
AUTORE
Nato a Mendrisio nel 1965, laureato in teologia a Friburgo nel 1989, sposato, un figlio.Editorialista e giornalista responsabile delle pagine di Primo Piano (approfondimenti) del Corriere del Ticino, il maggior quotidiano svizzero in lingua italiana.Sul piano locale ha curato reportages e inchieste sociali e culturali (il Ticino magico, l’Islam di casa nostra, i movimenti religiosi alternativi nel Cantone, i Duecento anni del Cantone, la pedofilia online in Svizzera, il razzismo elvetico, le condizioni di lavoro nei cantieri di AlpTransit , il Sessantotto in Ticino e molte altre). Sul Corriere del Ticino commenta regolarmente avvenimenti religiosi e sociali. Nel 1999 ha firmato con Giovanni Vigo il saggio “Dal mille al futuro”, ed. San Giorgio. Nel 2005 ha vinto il premio di “giornalista svizzero dell’anno” per la Svizzera italiana, attribuito dalla rivista Schweizer Journalist.