Sono reduce dall’intervista che ho fatto a Roberta Riboni di RAE creations. Definirla stilista è veramente riduttivo. Se rimaniamo nel settore moda mi è venuto spontaneo paragonarla alla versione femminile di Gianni Versace nei floridi anni ‘90; anni in cui il marchio Versace proponeva arte pura. Se invece devo fare un paragone cinematografico, Roberta, con la sua personalità si avvicina molto all’artista del cioccolato del film Chocolat, Vianne Roche, personaggio interpretato dall’affascinante Juliette Binoche. Occorre aspettare di leggere l’intervista completa per capire il perchè. Ma ritornando a Roberta, non voglio svelarvi altri dettagli per non rovinare la sorpresa.
Dopo aver conosciuto numerosi stilisti del territorio sono sempre più convinta che Ferrara sia una terra florida di artisti. Di persone che nascono, viaggiano, si fermano anche solo per un giorno e poi se ne vanno. Ma ritornano ancora, perchè Ferrara dona ispirazione da secoli.
Approposito di passato, l’ultima domanda che le ho fatto in chiusura è singolare. Gliel’ho posta perchè io sono legata ad un personaggio storico femminile molto discusso della nostra città: Lucrezia Borgia. Così la mia curiosità si è spinta chiedendole: se potessi creare abiti o accessori per una donna, del passato e del presente legata al territorio di Ferrara, chi sceglieresti? E con quali abiti e accessori le vestiresti?
Vi lascio con la dettagliata risposta che mi ha dato, in attesa di scoprire il resto dell’intervista nell’appuntamento settimanale del martedì dedicato alla moda nella nostra città.
«Rispondere a questa domanda è stata un’interessante sfida! Ho giocato con la fantasia e mi sono permessa di invitare nel 2013 una dama del Rinascimento: la marchesa di Mantova Isabella d’Este (1474-1539), sposa di Federico Gonzaga, figlia di Ercole d’Este e di Eleonora d’Aragona.
Donna di comando, intelligente, astuta e manipolatrice. Perfetto personaggio in grado di esercitare la politica in quei tempi di congiure e alleanze sugellate e disfatte. Tiene testa a personaggi come Cesare Borgia. E’ considerata una star indiscussa del jet-set del tempo e dalla mente raffinata, capace di dettare legge in fatto di moda e accessori. E’ una delle prime grandi dame a portare i calençon, cioè le mutande. E’ ricordata come “primadonna del Rinascimento”.
Accoglie nella sua corte artisti e poeti tra i quali si sono avvicendati personaggi come Leonardo da Vinci, Ariosto e Tiziano.
Bambina prodigio, raccoglie opere d’arte e libri. Gioca anche scacchi.
Isabella d’Este si ritrova spesso al governo del piccolo stato di Mantova quando il marito Federico è impegnato in imprese militari. Per questo motivo e per il carattere irascibile e decisamente poco accomodante, conquista il reverenziale rispetto di Papi, sovrani e ambasciatori. Una personalità fuori dal comune e decisamente in anticipo sui tempi.
Per Isabella d’Este, nel 2013, ho creato un completo in tessuto crèpe cadì e per il colore ho scelto il testa di moro. I pantaloni dalla linea morbida e ampi sul fondo. Per la giacca, un modello 7/8, doppio petto ad un solo bottone gioiello ricamato a mano “ton sur ton” con asola volante, il rever e il collo solo sul lato destro, fondo manica con risvolti aperti e lanceolati; collo, rever e risvolti manica giocati con i contrasti lucido/opaco tipici del tessuto crèpe cadì.
Casacca in raso seta avorio dall’ampio scollo, manica lunga con ampio polso arricciato e rifinito da lunghe stringhe. Particolari giocati con il lucido/opaco del tessuto.
Per finire, una cintura “cage bustier”, molto alta sotto il seno e che accarezza il fianco, chiusura a ganci, stecche ricoperte in tessuto crèpe cadì sempre nei toni testa di moro.
Per gli accessori: borsa capiente portadocumenti trasformabile e double face, realizzata con tessuto damascato nei colori ocra, oro e testa di moro; una borsetta a polso in velluto testa di moro, rifinita con un mezzo fiocco impreziosito da piccoli ricami floreali realizzati a mano. Entrambe della linea 27th, le borse handmade di RAE creations.
Accessorio per i capelli: un Fascinator!
Chissà cosa penserebbe Isabella d’Este di questa idea!».