Magazine Fantasy
Editore: Time Crime Pagine: 400 Prezo: 12,90
“Graham Hurley è un vero maestro. Dà una qualità quasi cinematografica alla narrazione, come se si osservasse un vero e proprio team di investigatori al lavoro.” Daily Telegraph
Descrizione: Secondo capitolo della serie che vede protagonista l’ispettore Joe Faraday, La preda conferma il talento narrativo di Graham Hurley e la sua capacità di rappresentare la realtà delle indagini criminologiche, al punto che i suoi libri possono vantare tra i numerosi lettori ed estimatori i più alti gradi della polizia e dell’investigazione del Regno Unito.
L’assistente dell’ispettore Joe Faraday, Vanessa Parry, è morta in un incidente d’auto. Il suo funerale è l’amaro epilogo di un’altra settimana trascorsa in prima linea a combattere contro l’ondata di criminalità che sta travolgendo Portsmouth, nel Regno Unito. Anche l’ambiguo e apparentemente intoccabile detective Paul Winter deve fare i conti con un destino infausto: sua moglie è malata di cancro e le rimangono pochi mesi di vita. Ma in una città in cui l’unico linguaggio è quello della violenza e della corruzione non c’è tempo per il dolore. La polizia deve mettersi subito sulle tracce di uno stupratore seriale che aggredisce le proprie vittime mascherato da Paperino e indagare sulla scomparsa di un ginecologo che sembra essere stato inghiottito nel nulla, ma che ha lasciato dietro di sé un raccapricciante numero di donne orrendamente mutilate che adesso chiedono giustizia.
L'autore: Graham Hurley è nato nel 1946 a Clactonon - Sea, Essex. Dopo una fortunata carriera come documentarista, ha deciso di dedicarsi interamente alla scrittura. La serie che ha per protagonista Joe Faraday, di cui La preda è il secondo episodio, dopo Il caso Maloney, consta al momento di dodici volumi e ha conosciuto un ampio consenso di critica e pubblico; France 2 ha prodotto una fortunata trasposizione televisiva di quattro romanzi della serie. Hurley vive e lavora a Exmouth, nel Devon, con la moglie Lin, i tre figli e un gatto.
«Se siete convinti, come lo sono io, che alcuni settori della nostra società siano al collasso, tenete presente che la prima testimone del degrado al quale si è giunti è la polizia. Perché è la polizia la prima ad avere a che fare con la rottura dei vincoli familiari, con gli orrori di un’educazione sbagliata, con la povertà e le ingiustizie che questa implica. Quello di cui sono testimoni oggi gli agenti di polizia è spesso lo specchio di quello che domani ci riguarderà tutti.» Graham Hurley
Nell'attesa vi riproponiamo la recensione di Miriam de "Il caso Maloney"
Titolo: Il caso Maloney Autore: Graham Hurley Editore: Time Crime Pagine: 386 Prezzo: 7,70 euro Esercitare la giustizia in un luogo come Portsmouth non è un’impresa semplice. Parliamo di una delle città più povere e violente dell’Inghilterra. Omicidi, prostituzione, spaccio sono crimini all’ordine del giorno e l’omertà è una regola. In un contesto sociale così degradato, la criminalità mette radici e si diffonde come un cancro intaccando persino i tessuti che, per definizione, dovrebbero rimanerne immuni. Accade così che corruzione e connivenza trovino terreno fertile anche in polizia.
L’ispettore Joe Faraday ne è tristemente consapevole eppure non riesce ad adeguarsi alle regole del gioco. Quando una bambina di soli otto anni si presenta in commissariato per denunciare la scomparsa del padre (Stewart Maloney) non se la sente di archiviare il caso con leggerezza. Dopo aver svolto qualche indagine si convince del fatto che l’uomo sia stato assassinato e decide di fare chiarezza. Per i colleghi una perdita di tempo che Joe non potrebbe permettersi soprattutto mentre è in corso la più importante operazione “Red Rum” tesa a incastrare un grosso trafficante di droga. Ma lui non è dello stesso avviso. Fornire risposte a una bambina in pena, per Faraday è una priorità. Sfidando tutti e tutto, sceglierà dunque di andare fino in fondo.
È così che Graham Hurley cattura il lettore nelle spire di un giallo che lo invoglia ad aguzzare l’ingegno al fine di precedere il protagonista nella scoperta della verità ma che al tempo stesso lo introduce in un mondo fatto di abiezione e ingiustizie, sconvolgente quanto realistico.
Ed è proprio la spiccata aderenza alla realtà a rendere questo romanzo innovativo nel suo genere. Pur inglobandovi gli elementi tipici del thriller (suspense, azione, enigmi da risolvere) l’autore evita una serie di cliché prendendo le distanze dalla fiction.
Faraday non è il tipico ispettore aitante e infallibile. Nella vita privata è costretto a fare i conti con una situazione difficile. Rimasto vedovo prematuramente ha dovuto crescere da solo un figlio affetto da sordità. Il disperato bisogno di infrangere il silenzio lo ha spinto a ideare un sistema di comunicazione tutto personale. Joe riesce infatti a dialogare con lui attraverso un codice che si ispira al volo degli uccelli. La voglia di non arrendersi alle difficoltà che lo caratterizza in privato è la stessa che gli fornisce la giusta motivazione quando è sul campo. Pur non condividendo il modus operandi dei suoi colleghi, che non esitano a scendere a patti con la malavita pur di concludere un’operazione con successo e salire agli onori della cronaca, non ingaggia una lotta contro il sistema. Esprime il suo dissenso semplicemente attraverso una condotta che lo distingue, che fa di lui una persona capace di sopravvivere in un contesto malato senza lasciarsi contagiare. La sua ostinazione nel risolvere il caso Maloney riflette in pieno il suo desiderio di non rinunciare alla giustizia lì dove tutti sembrano essere disposti a barattarla con il tornaconto personale.
L’ambiente in cui si muove Faraday e che Hurley tratteggia con cruda efficacia, ci appare dunque come uno specchio del nostro tempo, un tempo in cui la società giunta al collasso non ammette più nette distinzioni tra buoni e cattivi e svolgere con onestà il proprio dovere è cosa tanto rara da assumere quasi la valenza di un’impresa eroica.
Un thriller attuale, dalla prosa affilata come la lama di un coltello, che senza mezze misure ci invita a riflettere sul declino di una collettività allo sbando.
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