Pubblicato da Francesca Rossi
Hamid Ziarati è un originale autore iraniano trasferitosi in Italia da adolescente, per motivi di salute. In questo romanzo l’autore non solo parla dell’Iran con sincerità disarmante, ma anche con lucidità e razionalità. Il suo sguardo sulla realtà sociale e politica del suo Paese non conosce le zone d’ombra create da giustificazioni o dalla nostalgia per la patria lontana.
Nel primo romanzo, Salam Maman (2006) Ziarati ha raccontato con grande intensità la storia di Ali, un bambino che vive nell’Iran degli anni Settanta, all’alba della rivoluzione e dell’ascesa al potere dell’ayatollah Khomeini. In questo secondo romanzo l’Iran è ancora protagonista, ma stavolta lo scenario storico si sposta alla vigilia dell’invasione irachena. Il gioco dei colombi, animali associati alla pace, viene sostituito da un “gioco” più cruento e mortale: la guerra.
Durante un conflitto il mondo si divide sempre in due parti: alleati e nemici. Ma chi sono davvero i nemici? Qual è il vero significato dell’eroismo in guerra? Nel romanzo la vicenda bellica si intreccia a quella di due ragazzi: uno è il protagonista Darioush, iraniano, l’altro un iracheno. Due lingue diverse, due mondi relativamente distanti e una sola cosa in comune: essere due ragazzi, per giunta abituati ad odiarsi.
Il romanzo coinvolge il lettore in una profonda introspezione psicologica dei personaggi, ma anche in un percorso storico e politico complesso, che ha forgiato il volto di due nazioni dall’importanza strategica: Iran e Iraq. Un libro attuale, consigliato non solo a chi già conosce la storia mediorientale, ma anche a chi vuole scoprire realtà storiche e politiche diverse di Paesi che sembrano lontani, ma in realtà sono molto più vicini di quanto pensiamo. L'AUTORE: