In una cittadina dell'Inghilterra centrale, la sedicenne Tara Martin scompare improvvisamente. È uscita a fare una passeggiata negli Outwoods, l'antico e misterioso bosco vicino, e non è più rincasata. La mobilitazione per trovare la ragazza è enorme: famiglia, amici, conoscenti, forze dell'ordine (agenti di diverse stazioni limitrofe, unità cinofile e sommozzatori). Di Tara, però, non v'è traccia. La polizia accusa Richie Franklin, il fidanzato diciottenne, di averla uccisa in seguito a un diverbio, rilasciandolo poi per insufficienza di prove ma marchiandone per sempre il destino.
Parecchio tempo dopo, in una nevosa sera di Natale, Tara ritorna. La famiglia non crede ai propri occhi. Se nei genitori prevale la gioia e il sollievo, Peter, il fratello maggiore, è costernato: non riesce a dimenticare che la lunga assenza della sorella è stata fonte di un dolore indicibile e della rottura con Richie, il suo migliore amico e quasi un altro figlio per suo padre e sua madre. Ecco ora ripresentarsi Tara come se nulla fosse. Con indosso abiti fuori moda e un profumo di pioggia, vento, foglie, funghi, boccioli, la donna non sembra affatto invecchiata. E sì che sono passati vent'anni... ma Tara ha un'altra concezione del tempo e afferma di essere stata via soltanto sei mesi. Qualcosa evidentemente non quadra.
Dove è stata Tara per tutto questo tempo?
È stata rapita e plagiata da qualcuno?
Perché ciò che racconta è talmente singolare da spingere Peter a chiedere il supporto di uno psichiatra?
Nato nel 1954 in un piccolo villaggio minerario appena fuori Coventry da una famiglia della classe operaia, È il L'autore:
Graham Joyce ha vinto premi prestigiosi come il World Fantasy Award nel 2003, il portiere titolare della Nazionale inglese degli Scrittori. British Fantasy Award, il Grand Prix de l'Imaginaire, l' O Henry Award e l' Angus Award ed è tradotto in più di venti lingue. Dottore in letteratura inglese, attualmente insegna scrittura creativa alla Nottingham Trent University. Vive a Leicester con la moglie e i due figli. Tra i suoi romanzi Dark Sister, Requiem, The Tooth Fairy, Indigo, L'uomo dietro al vetro, Forse questa è la vita (Nord 2005, 2006), Memoirs of a Master Forger.
Il mio corpo non è invecchiato, ma la mia mente sì. [...] Il problema è che molte delle persone che ho lasciato qui non sono cresciute e a volte le trovo fastidiosamente semplici. Mamma e papà, ad esempio. Io li amo, morirei per loro, ma guardano tv spazzatura e leggono riviste spazzatura, e non fanno altro che ripetere ciò che hanno imparato dalla televisione e dai giornali scadenti. [...] [sono] soltanto ombre di quello che erano prima. Gusci vuoti. Hanno permesso che l'età li degradasse, invece di maturarli. E poi, c'è mio fratello Peter. Da giovane era come uno splendido animale; in lui ardeva una fiamma. Mentre adesso è soltanto uno stanco padre di famiglia, che passa il giorno piegato in due su un'incudine a martellare ferri di cavallo. Si rende conto di quale incubo possa essere per me assistere a tutto questo?
Hanno detto:
Un romanzo che esplora brillantemente la storia di una famiglia in crisi, in un cocktail potente di fantasia e analisi psicologica.
Stephen King, "The Best Books I Read in 2012", " Entertainment Weekly"
Non mi dilungherò nel dire che non è Graham Joyce a doversi guadagnare un pubblico più vasto in America; piuttosto è il pubblico americano a non doversi lasciare scappare questo scrittore.
Jonathan Lethem, "The Free Lance -Star"
I romanzi di Graham Joyce contengono sempre una certa generosità di spirito che li colloca una spanna sopra l'ordinario. Joyce è un Maestro di charme... Ipnotizzante.
Quella di Joyce è una favola che racconta l'incontro/scontro tra oscurità ultraterrena e umano pericolo.
La scrittura di Graham Joyce è ammaliante, agile e disinvolta.
"The New York Times Book Review"
Vita di Tara è un insolito e insolitamente soddisfacente ibrido. Joyce ha curato tutti gli aspetti cari a un romanziere che si rispetti: una prosa precisa e insieme toccante, personaggi ben tratteggiati, tematiche possenti - la bellezza e la tristezza delle transizioni inevitabili della vita e la famiglie in tutta la sua ambigua e infinitamente affascinante complessità. A tutto ciò, poi, intreccia il mito e il folklore.
Leggere Vita di Tara è un po' come entrare in un enorme trappola finemente mascherata.... Nella narrativa contemporanea, Graham Joyce incanta come pochi altri.
"Richmond Times-Despatch"
Realtà e fiaba armonizzano perfettamente in questo romanzo introspettivo che parla di relazioni, amore e sogni. In una miscela unica di mystery e fantastico, Joyce dà vita a una storia incantevole che sia i suoi fan sia i neofiti troveranno difficile interrompere.
Vita di Tara è un romanzo enigmatico e intellettuale e, al contempo, accessibile e massimamente coinvolgente. Una delizia leggerlo.
Graham Joyce, con il suo Vita di Tara, scardina il genere, creando un fantasy dove reale e immaginario si fondono, portando a una destabilizzazione nel lettore inaspettata, quanto gradevole, perché, finalmente, si è davanti a qualcosa di nuovo: un fanta-thriller-psicologico.
Sara Prian, "La Voce di Venezia"
Un libro scritto meravigliosamente, con uno stile che riesce a sposare realismo e poesia, esprimendo con immaginifica scorrevolezza idee, stati d'animo e concetti che risultano efficaci e suggestivi.
Vita di Tara si rivolge a lettori pronti a mettersi alla prova e ad apprezzare il modo in cui l'autore affronta alcune credenze popolari, leggende e fantasie. Un romanzo che porta a mettere in dubbio la realtà e, talvolta, a credere all'irreale.