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DATA DI USCITA ITALIANA: 8 GIUGNO Se ti piace guarda anche: The Hours, Marie Antoinette, Il discorso del re, The Young Victoria, Midnight in Paris TRAMA Wally (Abbie Cornish, vista in Bright Star, Limitless e Sucker Punch) è una moglie infelice del 1998, Wallis (Andrea Risebourough, apparsa anche in We want sex, Non lasciarmi) è una moglie infelice degli anni ’30: le loro vicende si intrecciano, in parallelo, anche perché la prima è ossessionata dalla seconda, da cui ha preso pure il nome. L’ossessione è Wallis Simpson, la pluridivorziata americana per cui Edoardo VIII rinunciò al trono. I cimeli della coppia sono messi all’asta proprio in quei giorni e Wally va ad ammirarli quotidianamente, mescolando la sua vita con quella di Wallis, finché il marito violento e un guardiano affascinante (Oscar Isaac, già visto in Drive, Sucker Punch e Agora) non la sveglieranno dal suo torpore.
RECENSIONE Non è mai troppo tardi per credere alle favole, ma allo stesso tempo non bisogna lasciarsi sopraffare da esse, perché la vita reale è diversa ed è altrove. E così la love-story più famosa e famigerata del secolo scorso che vide un re rinunciare al proprio trono per amore di una donna di umili origini diventa la descrizione di un sacrificio di una donna che per amore ha rinunciato a tutto: libertà, privacy, reputazione, perfino a una residenza fissa. Quello che non manca a Madonna è un punto di vista preciso e personale, in questo caso molto femminista e molto autobiografico (i paralleli tra Madonna e Wallis si sprecano) grazie al quale riesce a comunicare la forte empatia che prova per le due protagoniste femminili.
Mancano però un’esperienza da regista e sceneggiatrice che le permettano di gestire una doppia storia molto ambiziosa, che evoca fin da subito The Hours ma che se ne allontana molto presto, a causa dell’incapacità di evocare davvero quella passione che caratterizzò la storia d’amore più famosa del Novecento. Vi è un problema di fondo poi nei tempi registici: le scene sono troppo corte e dal montaggio frenetico, diventando così pure istantanee, abbozzi di scene che non hanno mail il tempo di affermarsi, capaci quindi di restituire così solo le atmosfere ma non le emozioni. Migliore è, su questo versante, la parte parallela della moderna Wally di Abbie Cornish, più focalizzata.
Nonostante i pochissimi mezzi a disposizione, il debutto underground di Madonna Filth and Wisdom (Sacro e Profano da noi) era superiore a questa impegnativa produzione in costume il cui punto di forza principale sono le convincenti interpretazioni delle due protagoniste. Nonostante la regista e ancor più la sceneggiatrice (aiutata da Alek Keshishian) Madonna presenta evidenti e comprensibili carenze e ingenuità proprie di una principiante, grazie al buon team di professionisti da cui è stata affiancata il film compensa tali gravi carenze con le categorie tecniche: innanzitutto i costumi, candidati all’Oscar, del premio Oscar Arianne Phillips (Quando l’amore brucia l’anima) agli ottimi trucchi di Eldo Ray Estes (Broadwalk Empire) e soprattutto alla fotografia di Hagen Bogdanski (Le vite degli altri, Young Victoria) che è capace di fare sembrare la parte della pellicola ambientata negli anni ’90 un film di quel decennio. Una menzione meritano anche le musiche, seppur decisamente invadenti: sia quelle per archi di Abel Korzeniowski (A single man), candidate ai Golden Globes, che quelle di Stuart Price (già, il produttore dell’album Confessions on a dancefloor) e di Yann Tiersen, nonché i brani vintage di Henry Mancini, Billie Holiday e perfino i Sex Pistols, che fanno da sottofondo a uno dei momenti più riusciti del film. Per approfondire l'argomento storico, si consiglia di ripescare Il Discorso del Re, in cui i ruoli sono invertiti e i personaggi monodimensionali: là Elizabeth era una santa, qui è perfida, là Wallis era una carnefice, qui è una vittima.
Annunciato nel 2008, girato nel 2010 e presentato nel 2011, il film arriva finalmente anche in Italia a giugno dopo aver raccolto soltanto, e ingiustamente, fischi e fiaschi. VOTO: 6,5
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