Mi trovo in quello che si suole definire comunemente "un angolo di Paradiso".
Al festival mondadoriano Anteprime - ti racconto il mio prossimo libro. In queste location fantastiche a PIETRASANTA in Toscana gli autori raccontano al pubblico il loro prossimo lavoro, in uscita in autunno o a Natale. Se cercate il tag qui sul mio blog trovate le cronache della scorsa edizione. Questa è la quarta. Ribadisco un concetto: questo festival è simpatico, suggestivo, e geniale. Perché ti permette di buttare l'occhio nel futuro per fartene un'idea: quindi è un gesto è generoso, di grande fantasia, perché questo privilegio nella vita non lo abbiamo. Conoscere il futuro, intendo.
Ah, sono qui in qualità di fashion book blogger.
Questa mattina facevo colazione ripensando alla giornata di ieri. Virginia Woolf, che ultimamente rileggo volentieri, diceva che a un scrittrice, o una donna in generale, servirebbero una rendita e una stanza tutta per sé... Qesto argomento oggi mi tocca da vicino, come sempre, come tutti. Non vi dico niente di nuovo senz'altro. Però dunque. Sono qui da sola, in questa stanza molto bella. In questo posto rassicurante, gradevole, pieno di beni di conforto. Ne ho bisogno, come tutti. Che mi sia concesso questo, per tre giorni, per poter scrivere, per raccontare quello che accade, è una cosa che piacerebbe a Virginia. L'arte (intendo i lavori di questi autori che ascoltiamo parlare) andrebbe sempre protetta in questo modo. Valorizzata. L'arte e non solo, la vita umana. Mi toccano questi tre giorni di grazia e di fortuna. Lo dico seriamente: lo auguro a tutti. Aver aperto questo blog ha avuto senso, per avere una stanza tutta per me.
Dunque, la serata di ieri ha avuto inizio. Questa è la porta di ingresso di PIETRASANTA!
La vita qualche volta è gentile.
Waiting for.
Tra blogger e tutti quanti, qui siamo già stanchi alle 17, dopo lunghi e svariati spostamenti. Ma non ci si può sedere mai, ceneremo alle 23 suonate se va bene: a meno che non sia su un vaso di fiori.
La vita a volte ti dà una mano.
E anche un piede.
Si vocifera che dentro quel grazioso furgoncino ci sia DAN BROWN...
Infatti eccolo, scattante come una gazzella in primavera. Del suo intervento ho twittato tutto. Farà un libro sulla trasposizione cinemarografica dei suoi libri. "Scrivere un libro è straordinario, ma fare un film è miracoloso". Ha detto. Poi ha raccontato la sua infanzia. Santo cielo. Si capisce tutto, TUTTO, dall'infanzia della gente. E ha detto svariate altre cose che mi hanno colpita molto. "Il tempo del romanziere è glacialmente lento. Il romanziere non guarda mai l'orologio". Infatti ha parlato un sacco, a una folla immensa e adorante. Non sono fan di Dan Brown. A dirla tutta non ho mai letto un suo libro. Ma è stata un'esperienza incredibile ascoltarlo. Inferno, il suo ultimo, però lo leggerò a questo punto. Mai avere preconcetti su niente e su nessuno. Ecco cosa si impara in anteprima.
Da quel punto in poi su di me si abbattuta la vendetta di Montezuma, e non mi è funzinato più niente, il wi fi né la chiavetta. Quindi tutti gli amici che mi stavano leggendo su twitter (all'account @tazzinadi) sono rimasti senza mie notizie. Eppure, come vedete nell'immagine qui sopra (by Rocco Rossitto @roccorossitto), mi sono data un sacco da fare. Dopo Dan Brown ho ascoltato Francesco Piccolo. Il suo prossimo libro sarà strepitoso, ne ha letti alcuni brani che facevano molto ridere. Però ci saranno alcune cose diverse dal solito, se ho ben capito. Il personaggio della moglie, ad esempio, mi ha commossa.Come anche alcuni discorsi sul tema della purezza e dell'integrità.
L'appuntamento successivo era con Sergio Luzzatto. Lui ha scritto un libro controverso, si intitola Partigia, che è il modo in cui i piemontesi usavano chiamare i partigiani. Questa è stata un'eccezione alla regola, perché il libro è già uscito. Ha ottenuto un'accoglienza severa dalla critica, e non poche polemiche. L'incontro è stato denso e serrato, difficile riassumerlo in poche righe. In sostanza, il saggio riguarda un frangente specifico della vita di Primo Levi, cui l'autore è devoto. Una memoria, forse residuale, come è stata definita, ma pure consistente dell'autore, un dettaglio della sua vita e un segreto "brutto" che afferisce al dolore più puro. Non è per fare suspance su questo tipo di temi, tutt'altro, è per pudore che mi fermo perché la questione è molto delicata, rimando a voi la lettura del libro, senza aggiungere altro.
Poi con i miei (im)potenti mezzi ho fotografato i Wu Ming! (Il 2 e il 4). Che fatalmente non si vedono in queste immagini di repertorio. Loro hanno presentato un libro fantastico. Sulla Rivoluzione Francese, ma aspettatevi una storia complessissima e affascinante alla loro maniera. Vi dico solo che si parlerà di "mesmerismo", di magnetismo animale e altre meravigliose amenità. Questo lo leggo di sicuro!
Abbiamo cenato alla fine in un posto dove piovevano Ferrari.
Mi sento sospesa nell'aria. Come la sedia di fiori, non mi pare di avere punti di riferimento. Ah, no, sì, li ho eccome.
Memorie shabby chic.
E oggi si ricomincia. Vi anticipo che andrò ad ascoltare tra gli altri Orhan Pamuk! Mi raccomando, fate del mesmerismo in mio favore affinché mi funzioni la chiavetta per twittare! A domani!