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Anthony Davis | Dacci oggi il nostro Basket quotidiano #2

Creato il 30 settembre 2015 da Xab @Xabaras89
Anthony Davis
Anthony Davis è un giandone dotato di monociglio che gioca per una squadra di pellicani.
Anthony Davis è colui che schiaccia il sole.

Dunk the Sun

Phoenix è avvisata

Anthony Davis, per chi vi scrive (e non solo), sarà il più forte giocatore di basket della prossima decade.

Chicago, 1993.

Nominare quella città e quella data nella stessa frase dovrebbe istintivamente portare il pensiero di molti baskettofili a Michael Jordan, alla morte di suo padre e al suo primo ritiro dal mondo della pallacanestro.
Destino volle che, nel marzo di quello stesso anno e nel South Side di quella stessa città, il piccolo Davis venne al mondo.
Atletica, velocità, attacco (ci stiamo lavorando) ma sopratutto difesa.

Quanto può far paura una specie di Steve Urkel gigante che stupra così il tiro di quel bullaccio di James "Barba" Harden?
Ma anche tiro da fuori, rubate, una certa predisposizione al passaggio...cose che per un Big Man americano risultano più che atipiche, e che di fatti hanno portato principalmente dei giocatori Europei (i Gasol su tutti) con l'eccezione di quello che, sempre a detta di chi scrive, resta il più grande centro della storia del gioco, il nigeriano Hakeem "The Dream" Olajuwon (ma lui era un essere atleticamente superiore, un personaggio di Dragon Ball per caso prestato alla pallacanestro).
Fattore da non sottovalutare: Davis è un tipo tranquillo, serio, che diresti veterano nonostante abbia ventitré anni ancora da compiere (un Kevin Garnett buono?)

Dove esploderà la bomba

Non me ne vogliano i Pellicani: New Orleans è una città che m'affascina tantissimo, ma mi riesce difficile immaginarla nella corsa per l'anello (ma se ce l'hanno fatta Frodo e i Golden State Warriors, infondo perché no?) e non è sicuramente il massimo delle piazze anche in quella terra desolata che è da qualche l'anno l'East...
Se i Lakers (che storicamente non mi stanno simpaticissimi) hanno ancora un po' di cervello, appena Kobe darà retta al proprio fisico piuttosto che al proprio ego dovrebbero fiondarsi su di lui come api sul miele.
E, parlando di api & affini, non dimentichiamoci che quando lo ha draftato New Orleans di franchigia faceva Hornets, nome di recente tornato a Charlotte, squadra proprietà di un tale Signor J che, tra le altre cose, conta già Davis nella propria scuderia di scarpe&magliette...
Affascinante anche l'ipotesi di vederlo giocare nella città dov'è nato (e che s'è tatuato sull'avambraccio come manco il parmacotto) ma con un Noah stabilmente accasato da quelle parti mi sento di escludere la possibilità. Ma mai dire mai eh.
Io di mio lo vedo viola e oro, non posso farci niente. E penso che sarebbe la scelta più azzeccata per l'epica del Gioco.
Di base, comunque, da quelle parti sono tutti avvisati:
Fear the Brow


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