ANTICHE RICETTE CON LE ROSE (Rosa gallica officinalis e rosa centifolia)
Quali sono i segreti delle rose? Il profumo viene da un’essenza contenuta nel tenue spessore dei petali. Per tale essenza, per le sue sostanze astringenti e per la sua quercitrina, la rosa è sempre stata un preziosissimo fiore non solo per la profumeria, ma anche per la farmacia.
Si suggerisce di raccogliere, a maggio, i petali di rose molto rosse, che comunemente vengono chiamate rose galliche o rose dei farmacisti, e di raccogliere anche i petali delle rose pallide o centifoglie che hanno il colore appena rosato e dai toni delicati. Bisogna raccoglierli prima che il fiore sia sbocciato del tutto perché i princìpi preziosi saranno allora più attivi. Bisogna stenderli, appena colti, sopra una stuoia, lasciarli seccare in ambiente ben areato, staccarli per farne cadere gli stami, i pistilli e le uova di insetti e conservali, infine, così colorati e profumati in una scatola di legno.
Con i petali delle rose rosse – che contengono tannino – si preparano decotti e sciroppi astringenti. Così, se avendo la gola irritata o la bocca dolente per afte o ulcerette, e si volesse fabbricare in casa una pozione ottima a calmare il dolore e a fugare il male, basterebbe versare 250 g di acqua in bollore sopra 10 g di petali freschi o seccati di rose rosse. Lasciare a macero per mezz’ora, passare (schiacciando) per un setaccio, unire 50 g di allume oppure di borato di sodio, aggiungere 50 g di miele rosato e con questa casalinga e profumata porzione, fare colluttori o gargarismi,
Rosa centifolia
Se poi si volesse fabbricare in casa anche quel vecchio medicamento che è il miele rosato, sia per aggiungerlo all’infuso sia per spalmarlo sulle gengive infiammate del piccolo durante una laboriosa dentizione, basterebbe far bollire, in 20 g di acqua, 8 g di petali di rose rosse, aggiungere 40 g di miele e far bollire finché, evaporando l’acqua, rimarrà nel recipiente un liquore sciropposo e denso.
Se, infine, nel caldo dell’estate, si dovesse ricorrere a un astringente, si potrebbe preparare un clistere d’infuso di rose rosse, versando 300 g di acqua bollente su 10 g di rose rosse e 10 g di radice di ratania, lasciare a macero finché l’acqua sarà intiepidita.
Con i petali delle rose pallide, si potrà preparare in casa uno sciroppo blandamente lassativo, adatto quindi ai vecchi, bambini e ammalati.
Per avere l’acqua di bellezza, a 500 g di acqua e 250 g di acqua distillata di rose pallide, si uniscono 8 g di balsamo del Tolù, 4 g di balsamo del Perù e 4 g di benzoino. Ogni mattina si sciacqua il viso con acqua in cui sono stati sciolti due cucchiai della pozione.
Se la pelle del viso si screpola facilmente, specialmente al vento o all’aria di montagna, si può ricorrere alla pomata di rosa che si prepara sciogliendo a bagnomaria 20 g di cera bianca, si aggiunge a poco a poco 75 g d’olio di mandorle e 75 g di acqua di rose.
Per l’acqua della principessa, che rende vellutata la pelle, basterà comprare 150 g di acqua di rose e sciogliervi 1 g di sottonitrato di bismuto e 15 g di talco veneto. Ogni sera si inzuppano due larghe compresse di garza nella lozione, le si applica sulle guance, si fascia e le si tiene per tutta la notte. Grande sacrificio, ma servirà.
Chi ha la pelle molto delicata e punteggiata di efelidi può preparare un liquido unendo a 100 g di acqua di rose, 5 g di acido acetico, 2 g di borace e 20 g di sublimato. Se questo liquido non bastasse a cancellare le macchioline scure dal viso e dalle braccia si applica allora, la notte, il latte verginale, che si ottiene mescolando a 965 g di acqua di rose , 15 g di tintura di benzoè e 20 di balsamo del Tolù.
C’è poi l’unguento rosato che, dicono, conserva a lungo l’aspetto giovanile al viso e tiene lontano le rughe. La ricetta è questa. Lavare con acqua di rose 200 g di grasso depurato, sciogliere al fuoco e aggiungere 100 g di petali di rose pallide tagliuzzati, riscaldare per pochi minuti la miscela, lasciare riposare per due giorni, poi rifondere al fuoco. Unire altri 100 g di petali pure tagliuzzati, fare ancora riposare per altri due giorni. Rifondere il tutto, passarlo ancora caldo, attraverso un panno e lasciare raffreddare.
Se volete poi un rossetto economico, casalingo e innocuo, fondere a fuoco basso 25 g di cera bianca in 50 g di olio di mandorle e, mescolando, unire 25 g di carminio e dieci gocce di essenza di rose pallide.
Se, infine, desiderate provare l’olio di Macassar che rende i capelli morbidi, folti e belli, aggiungere a mezzo litro di olio di ricino, mezzo grammo di essenza di garofano, mezzo di essenza di cannella e 15 di essenza di rose. Ungere spesso la cute con la pozione dopo averla ben sbattuta per emulsionare le essenze nell’olio. E se proprio non voleste la bottiglia di olio di ricino fra quelle dei profumi, sostituitelo con altrettanto olio d’oliva.