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Salendo sui resti di una piccola frana rocciosa, si arriva ad un grande blocco di Arenaria, in cui una spaccatura rende possibile l'ingresso. Entrando nella spaccatura si raggiunge una piccola “camera”, e il contenuto di questa è decisamente sorprendente. Questa grotta fu scoperta negli anni settanta, casualmente come molte scoperte importanti, da un uomo che cercava il suo cane.
In fondo alla grotta si trova un grafito che riproduce il dio egizio Anubis, il Giudice dei Morti e Guardiano dell'Oltretomba. Sulle pareti si trovano scolpiti circa duecentocinquanta geroglifici egizi, parzialmente corrosi dal passare del tempo. Questi non hanno nessuna somiglianza con i graffiti animali realizzati dagli aborigeni, quindi non è possibile confonderli.
Secondo Paul White, un ricercatore che si sta occupando di questi geroglifici, sono indiscutibilmente di origine egizia, nello stile arcaicco delle prime Dinastie, e risalgono a circa 4500 anni fa. Gli egittologi, abituati a leggere geroglifici di epoche più recenti, si sono trovati davanti a forme primitive e bizzarre, e questo ha causato in loro dubbi sull'autenticità degli stessi.
Ray Johnson, un anziano egittologo che nel corso della sua carriera si è occupato della traduzione di testi molto antichi per il Museo delle Antichità del Cairo, si è anche occupato della traduzione dei geroglifici contenuti nella grotta, ricavandone una storia che para di antichi esploratori naufragati in una terra sconosciuta, e della morte del loro capo di stirpe regale, “il Signore Djes-Eb”.
Nei tre cartigli è riportato il nome di Djedefre, o Ra'Djedef, Re dell'Alto e Basso Nilo della IV dinastia dal 2528 al 2520 a.C., fratello di Khafra e figlio di Khufu, più conosciuto con il nome greco di Cheope.
Questo cartiglio data la spedizione in maniera precisa, difatti essa è avvenuta dopo il regno di Khufu, durante il regno di Ra'Djedef. Essendo Djes-Eb di stirpe reale, probabilmente era uno dei figli del faraone.
L'iscrizione è stata probabilmente realizzata per ordine di un capitano di nave o un sacerdote, poiché sul glifo angolare della stessa si trova il titolo di un alto ufficiale o di un sacerdote.
Questo è il resoconto dello scrivano, che parla a nome di Sua Altezza “Il Signore Djes-Eb”: “Per due stagioni, Djes-eb, il leader della spedizione ha proseguito verso ovest esausto ma forte fino alla fine. Sempre pregando e felice. Lui, il servo degli dei... Siamo andati per colline e deserti, nel vento e sotto la pioggia, senza trovare laghi.(Djes-Eb) È stato ucciso mentre trasportava alto il vessillo del Dio Falco in terra straniera, attraverso le montagne, il deserto e l’acqua. Egli, che è morto prima, qui è stato lasciato a riposare. Possa avere la vita eterna. Non si alzerà mai più in piedi presso le acque del Sacro Stagno di Mer, il cui nome significa amore”.
Nella seconda parte dell'iscrizione, che putroppo è peggio conservata, viene descritta la tragedia avvenuta: “Il serpente ha morso due volte. I seguaci del signore Khufu, vigoroso Re del Basso Egitto, Signore dei due Regni, non ritorneranno tutti. Tutte le sponde dei fiumi e dei torrenti sono asciutte. La nostra imbarcazione è danneggiata e legata con la corda. Abbiamo dato il rosso d’uovo dalla cassa dei medicinali ed abbiamo pregato Amen, il Nascosto, dato che è stato colpito due volte.
Abbiamo murato l’entrata laterale al rifugio con le pietre ed abbiamo allineato la camera ai cieli occidentali. Le tre porte dell’eternità sono state collegate all’estremità posteriore della tomba reale e sono state sigillate. Abbiamo disposto al suo lato un vaso, l’offerta santa, caso mai si svegliasse dalla tomba. È separato dalla casa il corpo reale e tutti gli altri.
Qui è iscritta la storia straordinaria della morte e della sepoltura del Signore Djes–eb, uno dei figli del Faraone Ra’Djedef”.
Lo stato di deterioramento dei geroglifici dimostra una lunga esposizione agli agenti atmosferici, suffragando la teoria dell'antichità degli stessi.
Come è possibile che le antiche popolazioni egizie attraversarono l'oceano e raggiunsero l'Australia? Esistono forse altre prove di questo incredibile viaggio?
ALLA RICERCA DI PROVE
Se tali geroglifici fossero autentici, vorrebbe dire che gli antichi Egizi si erano spinti, nel corso dei loro viaggi, fino all'Australia. Ma esistono altre prove della presenza di antichi popoli del mediterraneo in Australia?
Queensland, Gympie Alla periferia di questa città si trova una piramede a terrazze, alta circa trenta metri, con un'età stimata di seimila anni. Questa piramide fu segnalata dai primi uomini bianchi che abitarono l'area, nel 1850. Nel 1966, nei pressi di questa piramide, furono dissotterrate due statue di pietra che rappresentavano delle scimmie, e secondo le stime effettuate hanno almeno tremila anni di età. Secondo gli studiosi, potrebberò rappresentare il Dio egiziano Thoth, che fino al 1000 a.C. era rappresentato come una scimmia.
Delle due statue, la più grande è accovacciata ed è fatta di conglomerato pietroso. La più piccola, maggiormente rovinata dal passare del tempo, impugnava una Tau. La Tau è la parte inferiore dell'Ankh, la croce degli antichi Egizi.
Inoltre le tribù aborigene di questa zona adoravano una Dea Madre simile a quella che veniva adorata nel Medio Oriente.
Widgee Shire In questa località un operaio ha ritrovato una statuetta rappresentante una scimmia accovacciata.
Sunshine Coast, Noosaville In questa località è stata dissotterrata un'antica Ankh.
Toowoomba Qui furono ritrovate diciassette pietre di granito contenenti iscrizioni fenicie.
Bowen Anche in questa località sono stati trovati graffiti che sembravano geroglifici simili a quelli degli antichi egizi.
New South Wales, Penrith Nelle vicinanze del fiume Neapean è stato ritrovato uno scarabeo d'onice intagliato. Sempre a Penrith si trova anche una piramide a gradoni alta circa quindici metri.
Blue Mountains Ad ovest di queste montagne si trova un'altra piramide a gradoni, costruita mediante l'impiego di enormi blocchi di granito, alta circa trenta meti.
Fiume Hawkesbury Nei pressi di questo fiume si trovano disegni molto antichi, realizzati dagli aborigeni, che raffigurano dei visitatori sconosciuti.
Kimberley Gli aborigeni di questa zona venerano ancora oggi una Dea Madre simile a quelle adoratae nel Medio Oriente. Inoltre alcuni gruppi di queste tribù hanno caratteristiche razziali mediorientali, e nella loro lingua si trovano molte parole dell'antico egitto.
Sempre in quest'area, nel 1931 il professor A.P.Elkin, docente di Antropologia presso l'università di Sidney, scoprì una tribù aborigena che non aveva mai avuto contatti con l'uomo bianco. Gli anziani di questa tribù salutarono il professore con antichi segni massonici. Inoltre gli aborigeni adoravano il Sole, la Madre Terra e il Serpende dell'Arcobaleno, e numerose parole della loro lingua erano di origine egiziana. Quest'area è famosa per l'arte rupestre dei Wandjina, e secondo antiche leggende questo popolo giunse su grandi barche dall'oceano indiano.
Kimberley, Tjuringa in questa località fu ritrovato un simbolo solare identico a quello di Aton, la divinità solare venerata nel 1000 a.C. in Egitto.
Arnhem / Stretto di Torres in entrambe queste località si mummificavano i morti.
Isola di Darnley Nel 1875 una mummia ritrovata in quest'isola fu esaminata da Sir Raphael Cilento, un famoso medico dell'epoca. Secondo il medico il metodo utilizzato per la mummificazione era lo stesso che veniva impiegato in Egitto 2900 anni fa.
Isola di New Hannover nel 1964 Ray Sheridan, un ufficiale sanitario, scoprì i resti di un antico tempio del sole costruito nello stile egiziano. In questo tempio c'era anche un idolo alto due metri, del peso di quattro tonnellate, rappresentante una creatura per metà uomo e per metà uccello, rivolta verso il sole nascente. Le rovine ricordarono a Sheridan un tempio che aveva visto in Egitto durante la Seconda Guerra Mondiale.
Di queste scoperte non so darvi l'esatta collocazione:
1910 Ritrovamento di una moneta coniata ai tempi di Tolomeo IV
1931 In una caverna della Nuova Zelanda furono ritrovati dei resti mummificati, che vennero esaminati dall'antropologo Grafton Elliot-Smith. Secondo lo scienziato il teschio apparteneva ad un egiziano, e aveva almeno 2000 anni.
1950 Venne scoperto, scolpito in una scogliera, un disco solare egiziano.
1978 All'interno di una caverna, vennero scoperti ed identificati antichi simboli massonici egizi da Rex Gilroy. Questa caverna si trova a pochi chilometri di distanza dal luogo in cui venne ritrovata la moneta tolemaica nel 1910.
Ora cerchiamo prove di contatti con l'Australia in Egitto:
1922 Quando venne scoperta la tomba di Tutankhamen da Carter, nel lontano 1922, all'interno dell'anticamera della tomba fu ritrovata una collezione di boomerang, lunghi dai 26 ai 64 centimetri, costruiti in legno e in maiolica.
1982 secondo quanto fu riportato sul Cairo Times, degli archeologi che lavoravano a Fayum, nei pressi dell'Oasi di Siwa, scoprirono resti fossili di canguri e di altri marsupiali australiani.
CONCLUSIONI
Le prove della presenza in Australia di popolazioni proveniente dall'antico Egitto sono troppe per essere ignorate. Anche considerando dei falsi i geroglifici della Hunter Valley, le altre prove sono comunque sufficienti a dimostrare la teoria.
Inoltre, in base a queste prove, non si trattò di un solo incontro tra due culture, visto che tra i geroglifici ritrovati nella Hunter Valley (4500 anni fa) e il disco solare di Aton ritrovato nella Tjuringa (3000 anni fa) passano 1500 anni.
In base alle prove raccolte, si può affermare che, in epoche remote, esisteva un collegamento marittimo tra l'Australia e l'antico Egitto, che sicuramente avveniva mediante un porto sul Mar Rosso.
(Fonte: http://mistero.xoom.it)
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