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Anticipazioni

Da Cristiano @sosmammo
Anticipazioni
Ogni tanto, periodicamente, mi passa la voglia di continuare a scrivere questo blog. Mi succede di pensare di smettere soprattutto quando trascorro molto tempo con i miei figli, una cosa è la teoria, il racconto, un'altra la realtà, la vita vissuta. Compilare questo diario è per me un modo per stare mentalmente vicino ai miei bambini nei momenti in cui sono fisicamente lontano da loro. Ed è quindi completamente inutile, è addirittura una perdita di tempo scrivere se questo stesso tempo posso passarlo direttamente con loro. Insomma, la vedo così: meglio vivere che pensare, preferisco l'immediatezza delle sensazioni al loro ricordo e alla loro rielaborazione. Anche ora che sto scrivendo lo faccio approfittando del silenzio della notte e del fatto che i bambini si sono appena addormentati. Siamo a casa insieme, noi tre soltanto, grazie a un batterio che ci siamo trasmessi a vicenda, la terapia antibiotica per eradicarlo durerà in tutto dieci giorni, come da protocollo. Ho scritto appositamente "grazie a un batterio" e non "a causa", perché anche in questa occasione la malattia mostra il risvolto positivo di farci fare un vacanza inconsueta e anticipata, nonché esotica fra le quattro mura domestiche, mentre di solito ci tocca aspettare l'estate per vivere qualche settimana tutti insieme. Passare questi giorni con i miei figli significa compiere una scoperta dopo l'altra, in qualche modo me li sono ritrovati già grandi, all'improvviso, in anticipo. Mi sono reso conto di come non li conoscessi e di quanto siano cresciuti, giorno dopo giorno, mentre io ero altrove, troppo distante da loro. Il più grande che mi domanda della mia infanzia, che si interessa a come ero da bambino, gli piace darmi dei consigli, parlare e discutere e un po' mi assomiglia quando problematizza, ragionando ad alta voce e cercando gli aspetti meno superficiali, l'origine delle cose che gli succedono. Il piccolo invece è sorprendente per il senso dell'umorismo che già mostra di avere, qualità senza dubbio innata data l'età: a quindici mesi gli piace nascondersi, spaventarmi, ha una risata contagiosa, il fratello è l'esempio a cui ispirarsi e da seguire e con lui mostra di avere maggiore capacità di comunicazione che con gli stessi genitori, fra di loro basta un cenno, una sillaba per capirsi, come sempre è la semplicità di poche parole ad essere alla base del buon dialogo. C'è una ragione perché ho intitolato questo post "Anticipazioni" ed è che, vivendo in questi giorni a stretto contatto con loro, ho pensato spesso, in modo davvero insolito per quanto mi riguarda, a come saranno i miei figli in futuro, ho immaginato che potrebbero addirittura essere felici da grandi se ogni ogni giorno, nel presente, riuscirò a essere io stesso felice con loro.  Di solito invece tendo a rappresentarmeli come il passato che ritorna, la riedizione aggiornata di qualche cosa che è già successa. Stare lontani diviene il pretesto per far tornare alla mente la felicità svanita, la gioia che normalmente e abitualmente scompare dietro agli istanti che si succedono. Non vi è nulla di più triste del passato, nulla che evochi la nostalgia e che lasci attoniti quanto il giorno che si spegne nel tramonto ed è, questo, un sentimento che accomuna gli uomini: è difronte a spettacoli del genere che gli innamorati si stringono più forte, per non perdersi anche loro e per non inabissarsi per sempre.
Nonostante tutto, sono giorni belli questi recenti, pieni di promesse da mantenere. Sono come la primavera appena arrivata, col vento ancora invernale e il sole già caldo, qualche nuvola a chiazzare il cielo limpido, ma non c'è da farci caso, i miei figli sono già oltre le stagioni più imminenti.

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