Nello scorso episodio di “Homeland” è accaduto di tutto.
Cosa accadrà adesso? Lo showrunner Alex Gansa anticipa qualcosa sul prossimo episodio: “nella decima puntata conosceremo meglio la squadra che ha aiutato Brody ha rimettersi. Non so se l’avete notato, ma sono tutti arabi-americani”. (Curiosità in più: il misterioso ‘farmaco’ – ibogaina – utilizzato con Brody in grado di accelerare la redenzione dalla droga, esiste sul serio!) Passiamo a parlare dell’Iran. “La storia dei prossimi tre episodi seguirà questa missione. Al termine di essa vedremo dove saranno i nostri personaggi e arriveremo contemporaneamente al finale della terza stagione. Almeno i prossimo tre quarti della trama saranno ambientati in Medio Oriente”.
Quella di Brody è a tutti gli effetti una missione suicida che secondo l’EP ricorda un po’ l’esperienza di Nazir in America vista nella scorsa stagione dello show, “egli si è preso tutti i rischi possibili poichè sapeva che non c’era via d’uscita. In un certo senso, Brody in Iran ha come lo stesso sapore, la CIA puà davvero riconsiderarlo se ucciderà Akbari”.
E’ vero che Showtime era contrario ad uccidere Brody nella scorsa stagione? “No. La rete ha esperro il desiderio che l’ex militare restasse in vita, ma era anche completamente aperta all’idea di uccidere il personaggio. Brody potrebbe morire anche in questa stagione oppure la prossima. Se succederà sarà perchè è arrivato il momento giusto per questa cosa ed il suo tempo è scaduto”.
Il produttore si dice entusiasta che il network non gli ha permesso di far fuori Brody nella prima o seconda stagione vista la potenzialità dal personaggio ed inoltre dice che la finestra di dialogo è comunque aperta. Ma il resto dalla famiglia, come Jessica? “Lasceremo tutti quanti ad aspettare col fiato sospeso il riapparire degli altri” conferma Gansa.
Passiamo a Carrie, lei riuscirà a mettere la sue priorità prima della missione? “E’ un punto legittimo. Sta tutto nella sua impulsività. Deve realizzare di portare il figlio di Brody in grembo e vuole esonerarlo, in quel momento ha superato il imperativo operativo. La sua intelligenza ha avuto molta importanza in questa stagione”.
Quindi, nonostante tutte le sue controversie e critici che insinuano circa un possibile aborto, Carrie sembra intensionata a tenere il bambino. “Una delle cosa affascinanti di questa storia è che lei non arriverà davvero a realizzare il tutto fino alla 14° settimana, solo a quel punto diventa tutto più reale e la decisione da prendere ancor più complicata. Inoltre l’uomo che ama è là fuori e lei ne sente la mancanza, siccome il bambino è anche una parte di lui, rinunciarci rendere la scelta ancor più complicata. La gravidanza sarà più centrale nell’ultimo paio di episodi. Nonostante la varie opinioni in proposito, la questione è ancora aperta”.
Ma insomma, anche quest’anno Carrie è stata vittima di vari ricoveri ospedalieri, basta sanità nella quarta stagione. “Faremo del nostro meglio” scherza Alex Gansa. [EW]
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