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Anticipi

Creato il 01 febbraio 2016 da Phoebe1976 @phoebe1976

AnticipiSono nata il 7 gennaio di ormai diversi anni fa, in quel favoloso momento dell'anno in cui terminano le feste, cominciavano i saldi e gli scolari rientravano a scuola.
Ero una bambina buona, tranquilla e molto ostinata. 
Un no era un no, e io alla materna non c'era modo di farmi cambiare idea. Così, dopo due anni di incresciosie mattinate in cui non volevo andare alla materna (allora non aveva ancora il pomposo nome di scuola dell'infanzia) neanche sotto tortura o minaccia, due anni in cui finsi diverse malattie, emicranie e anche un piede rotto,  mia madre decise di rimischiare le carte in tavola e di tentare una strada nuova per non finire a psicofarmaci: mi feci fare la primina, anche conosciuta all'epoca come prima privata.

All'epoca non c'erano regole serie come oggi per gli anticipatari nati fino al 30 aprile dell'anno successivo a quello dell'iscrizione in corso; se si voleva prendere questa strada la via era tutt'altro che agevole. Occorreva andare a ripetizioni, ovviamente a pagamento, e poi sostenere un esame che portava il bambino direttamente in seconda elementare. Ripeto, una strada per niente agevole anche perché inserire un bambino direttamente in seconda non era facile.
Ma mia madre, nonostante i gufi del paese e le voci bisbiglianti che prospettavano per me un sì tristo avvenire, era determinata e decise che questa sarebbe stata la mia strada.

Così, insieme ad un'altra bambina dai lunghi capelli e degli occhi nocciola, cominciai ad andare a ripetizioni il pomeriggio dalla maestra Tonina, una signora piccola piccola dagli occhi vispi e dalla propensione innata a tirarmi le guance. Io che all'asilo mi annoiavo tantissimo e mi sentivo diversa dagli altri bambini, in quei pomeriggi mi divertivo tantissimo e molto soddisfatta di me. Sembra strano ma questa sensazione me la ricordo ancora, come la gioia della volta in cui riuscii a leggere per la prima volta una frase intera.

Mi ricordo anche l'esame, con i fogli con le cornicette disegnate preparati per giorni e giorni, le raccomandazioni della maestra Tonina che fossero perfette ed il patma: "Ce la farò?".
Mi ricordo anche il primo giorno della seconda elementare, il grembiule blu e la paura di non conoscere nessuno.

Inutile dire che tutti i miei problemi svanirono con l'ingresso alle elementari: io a scuola stavo bene e mia madre finalmente trovo il brivido delle mattine senza pianti, senza false malattie e senza sbattimenti.

Il caso ha voluto che anche la gnocca sia di gennaio, proprio come la sua mamma. E quindi? Quindi niente, le regole sono cambiate, il mondo è cambiato e forse (in questo caso specifico) non in peggio. Non ci sono esami, ripetizioni e cornicette da fare, ma solo una domanda al circolo didattico.  

E così a settembre, col grembiulino rosa e lo zainetto sulle spalle, Emma entrerà alla scuola dell'infanzia.
Cosa pensate, che io mi commuova?

No, no.

Chi, io?

Sniff, sniff...


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