Il vento è furioso stanotte, sconvolge
i bianchi capelli del mare;
per questo non temo la corsa sul mare tranquillo
(antica lirica irlandese, secolo IX)
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Il segno della vittoria è la furia del vento.
Stanotte recede dalla percorrenza
e le strade d’inverno attendono parole
vieni a me, raggio del mio cammino
si slaccia
si sgancia posta la mano
la giogaia fiocca come una confessione
non ho (più) lingua che l’incomprensibile
ma la linea della vita ora si riempie
di linee e di righe che l’intrecciano
la gran fatica è continuare a scendere dai muri
coro dei miei pensieri è la tormenta
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