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Antifurto per la casa: decidono le donne!

Da Mauro

Prendo spunto da un articolo di Ilaria Garaffoni (Il sistema d’allarme è donna, pubblicato su A&S Italy) per affrontare un tema importante: cosa vuole la donna da un antifurto?
Come scrive Ilaria,

Tra le mura domestiche, è  la donna a sollevare il problema della sicurezza, quindi è lei il decision maker. Poi magari sarà l’uomo a scegliere a chi rivolgersi e cosa acquistare, (…) ma la donna è più concreta, la donna teme per la sicurezza dei figli, dei quali si sente spesso più responsabile del coniuge. Queste argomentazioni si elevano al quadrato se si tratta di donne single, e si elevano al cubo se si tratta di mamme single, una popolazione in costante aumento, anche in considerazione dell’impennata di divorzi che da tempo sta investendo il paese.

Per chi come me opera da anni in questo settore, l’interesse rosa per i sistemi antifurto può suonare come una novità. In fondo l’antifurto è, come dice mia moglie, “una roba tecnica“, noiosa, incomprensibile ed appartenente alla sfera del tecnologico, ergo “roba per mio marito”. Ma necessaria. Quindi la richiesta è di un sistema semplice da usare, che offra una protezione anche quando si è all’interno della casa (soprattutto per quando sono da sole e con i figli !) e possibilmente che non sia troppo invasivo da un punto di vista estetico. Difficile? No, anzi.
A conferma di questa tesi devo dire che infatti sono molte le richieste su questo blog che ricevo da lettrici alla ricerca di qualche spiegazione, consiglio o chiarimento su un antifurto da installare in casa. Un fatto che riporto con piacere proprio perché lo spirito di questa mia iniziativa è quello di creare un po’ di cultura della sicurezza, cercando di avvicinare chi ha bisogno di sicurezza ad un mondo che è sempre stato molto (troppo !) tecnico e lontano dalle semplici necessità quotidiane di chi vuole semplicemente sentirsi al sicuro all’interno delle mura di casa propria.
In molti paesi l’antifurto è ormai diventato parte integrante degli impianti domestici, come l’impianto elettrico. Una “roba tecnica” che, se è semplice da utilizzare, diventa oggetto quotidiano e comune. E forse dagli esempi degli altri paesi, soprattutto dalla cultura anglosassone e del nord Europa, presto riusciremo anche ad apprezzare la necessità di sistemi come quelli antincendio o la rilevazione di gas. Pensate che in Germania alcuni anni fa hanno realizzato una campagna di sensibilizzazione sull’argomento incendio domestico finanziando l’installazione di rivelatori di fumo e di gas per le abitazioni private: piccoli investimenti che salvano centinaia di vite all’anno. In Italia la prevenzione degli incendi e delle fughe di gas è nata solo alcuni anni fa con l’introduzione dell’obbligatorietà per legge nei luoghi pubblici, ma la sicurezza, come diciamo sempre in questo blog, deve nascere da voi – non può essere solo un obbligo (ed un costo) imposto.


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