L’associazione Libera collabora anche con le scuole, tanto che gli studenti hanno maggiori possibilità rispetto alle generazioni precedenti: possono imparare che cos’è la criminalità organizzata e come contrastarla. Anche Cremona si mobilita mediante progetti delle scuole. Ne sta per iniziare uno presso il liceo di scienze umane Anguissola, ma anche altre scuole si attivano.
Cremona Bisognerà diventare come Sherlock Holmes, o almeno imparare a leggere il territorio, perché la trasparenza nell’economia e nella pubblica amministrazione eviti le peggiori sorprese. Ormai è necessario, dato che la criminalità si è da tempo infiltrata nel Nord, anche se i luoghi comuni più ostinati la identificano soltanto con la Sicilia. Cremona ha subìto varie esperienze negative, arresti e processi non sono mancati e i territori vicini sono già stati intorbidati dal peggior malaffare. Quindi le scuole si mobilitano, d’accordo con la Prefettura e il Comune, oltre alla Procura, dove il gip Salvini è tra i promotori dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata che dopo anni finalmente potrebbe essere costituito in municipio. Ed ecco che una sessantina di studentI del liceo di scienze umane Anguissola avranno la possibilità , fra marzo e ottobre, di ascoltare le lezioni dell’associazione Libera. I ragazzi, secondo il progetto di cui è referente l’insegnante Florisa Piazzi, non si limiteranno ad apprendere delle nozioni sui comportamenti mafiosi al Nord, ma ma dovranno anche saperle comunicare icon disegni, filmati o altri mezzi espressivi concordati con gli studenti del liceo artistico Munari. Una volta informati saranno gli studenti delle superiori a spiegare ciò che avranno appreso agli studenti delle medie e delle elementari. Toccherà Imparare e poi anche attivarsi quindi, poiché il solo sapere teorico, contro l’omertà, non basta.Si lavorerà insieme, superando le differenze la età e le competenze, fra paritarie come la Canossa, l’istituto Beata Vergine e la scuola media di Castelverde. L’obiettivo è organizzare una mostra e aumentare la partecipazione delle scuole alla vita sociale, per unire le coscienze. Il bando regionale però ha messo a disposizione solo 5mila euro, che forse non basteranno.