L'Antitrust europeo ha avviato una inchiesta sul settore delle Pay Tv in Europa che coinvolge anche Sky Italia.
L'indagine è stata annunciata dal commissario responsabile Joaquin Almunia, che ha spiegato come nel mirino siano finite le intese e le licenze tra vari "studios" statunitensi e esteri (Twentieth Century Fox, Warner Bros, Sony Pictures, NBC Universal, Paramount Pictures) e le maggiori piattaforme di Pay Tv europee: BSkyB in Gran Bretagna, Canal Plus in Francia, Sky Italia, Sky Deutschland e DTS in Spagna.
«La Commissione - spiega il commissario alla concorrenza Joaquin Almunia - non vuole chiedere alle major di contrattare una licenza unica per tutti gli Stati, nè mette in discussione il sistema di cessione delle licenze attualmente in atto. Ma vuole risolvere il problema dei cittadini europei che si abbonano ad una pay tv in uno Stato e se si spostano in un altro, per lavoro o per vacanza, non possono accedere ai contenuti per cui pagano l'abbonamento».
Molte pay tv ora diffondono contenuti anche via internet, e anche questo mezzo è bloccato quando si passa il confine dello Stato. È ad esempio quello che succede con Sky Go, il servizio via tablet e smartphone di Sky Italia.
Almunia ha ricordato che l'indagine arriva dopo la sentenza della Corte di Giustizia Ue del 2011 che diede ragione alla proprietaria di un pub inglese che utilizzava schede tv greche per trasmettere le partite di Premier League nel suo locale. La Premier League fece ricorso, e perse. Almunia ha spiegato che da allora il calcio si sta adeguando alla sentenza, ma per i film invece ancora è ancora evidente. I contenuti audiovisivi come i film sono ceduti da Twentieth Century Fox, Warner Bros, Sony Pictures, Paramount e altre con licenze alle pay tv su base territoriale.
Bruxelles, che ha già raccolto dati utili all'indagine nel 2012, esaminerà se le licenze che garantiscono «assoluta protezione territoriale» ai contenuti, costituiscano una violazione delle regole della concorrenza. La protezione territoriale infatti assicura che i film concessi con licenza dalle major Usa vengono mostrati esclusivamente nello Stato membro in cui opera la pay tv sia via satellite sia via internet. Tali film non sono pertanto disponibili fuori da quegli Stati, nemmeno dietro richiesta di potenziali abbonati in altri Stati.
Antitrust: Commission investigates restrictions
affecting cross border provision of pay TV services
The European Commission has opened formal antitrust proceedings to examine certain provisions in licensing agreements between several major US film studios (Twentieth Century Fox, Warner Bros., Sony Pictures, NBCUniversal, Paramount Pictures) and the largest European pay-TV broadcasters such as BSkyB of the UK, Canal Plus of France, Sky Italia of Italy, Sky Deutschland of Germany and DTS of Spain. The Commission will in particular investigate whether these provisions prevent broadcasters from providing their services across borders, for example by refusing potential subscribers from other Member States or blocking cross-border access to their services. The opening of proceedings in no way prejudges the outcome of the investigation; it only means that the Commission will treat the case as a matter of priority.
Audiovisual content, such as popular films, is licensed by the US film studios to pay-TV broadcasters on an exclusive and territorial basis, i.e. typically to a single pay-TV broadcaster in each Member State (or a few Member States with a common language). Following a fact-finding investigation carried out in 20121, the Commission will examine whether provisions of licensing arrangements for broadcasting by satellite or through online streaming between US film studios and the major European broadcasters, which grant to the latter "absolute territorial protection", may constitute an infringement of EU antitrust rules that prohibit anticompetitive agreements (Article 101 of the Treaty on the functioning of the European Union – TFEU).
The provisions granting "absolute territorial protection" ensure that the films licensed by the US studios are shown exclusively in the Member State where each broadcaster operates via satellite and the internet. These films cannot be made available outside that Member State, even in response to unsolicited requests from potential subscribers in other Member States.