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Antiviral (2013)

Creato il 25 marzo 2013 da Sonjli
Antiviral (2013) E se potessi sentire quello che sentono loro? Syd March è dipendente presso una clinica che vende iniezioni di virus vivi raccolti da celebrità malate per i fan ossessionati. Comunione biologica - a pagamento. Syd fornisce anche campioni illegali di questi virus a gruppi di pirateria, contrabbandandoli dalla clinica all'interno del proprio corpo. Quando viene infettato con la malattia che uccide la splendida Hannah Geist, Syd diventa un bersaglio per i collezionisti e gli appassionati. Dovrà svelare il mistero che circonda la sua morte prima di subire la stessa sorte
(Liberamente tradotto da IMDB)
In un futuro non troppo lontano potremo ottenere dei particolari gadget, o meglio reliquie, dei nostri idoli semplicemente recandoci in delle cliniche specializzate dove il feticismo è diventato moda.
Lì potremo acquistare nientepopodimeno che i virus che hanno infettato le star nel corso della loro vita e iniettarceli direttamente noi stessi per provare quello che provano loro.
Da questo presupposto agghiacciante prende corpo questo gioiello del figlio d'arte Brandon Cronemberg, che si occupa sia della regia che della sceneggiatura. E ha imparato a dovere.
La regia è perfetta, ci sono alcune inquadrature da panico. Il bianco che permea l'intera pellicola, spruzzato qua e là di qualche goccia di sangue, rende l'intero film freddissimo, ma è solo un abbaglio perché in realtà ci aspetta un vero tour de force mentale. Per quanto riguarda la sceneggiatura siamo a livelli molto buoni. La storia è quanto di più tosto ci si possa aspettare. Lento e ragionato, il tutto viene portato avanti con una maestria degna di un veterano.
Viene proposto un punto di vista molto particolare sul rapporto tra fan e persona famosa che trascende il fanatismo e diventa forma. La star non viene mai mostrata per il ruolo che interpreta (cantante, attore, etc) ma per quello che rappresenta: carne da macello. Fondamentale, nel film, la macelleria che vende le bistecche "coltivate" di vip, che nasconde nel retro il vero business che è il contrabbando di virus famosi.
I virus se li iniettano direttamente i nuovi groupies, senza le distinzioni di sesso tipiche del termine, che così entrano in una sorta di connessione viscerale (viene addirittura chiamata biologica) con il proprio idolo.
La trasformazione è il vero nucleo dell'opera.
I commerciali della clinica si trasformano in contrabbandieri malati, iniettandosi essi stessi i malanni che vengono precedentemente resi inerti attraverso una tecnologia particolarissima che vale la pena di vedere. I virus vengono fatti uscire clandestinamente dalla clinica dentro i corpi degli agenti.
Il corpo trasformato in mezzo di trasporto.
Attraverso il macchinario immunologico i virus acquisiscono un viso umano e li si possono riconoscere a vista. Assolutamente di grande effetto.
In questo caso il virus si trasforma in corpo.
L'attore protagonista, Caleb Jones alias Syd March, è fenomenale. Un nuovo Willem Defoe. Nella parte in cui viene rinchiuso nella clinica ricorda per certi versi Anna di Martyrs.
La sua malattia si protrae per tutta la pellicola. la malattia è facilmente associabile al fanatismo latente di Syd per la starlet Hannah Geist. Syd sfrutterà questa sua malata passione feticista per Hannah nel suo nuovo business, che sarà poi il fulcro di tutta la vicenda. Non vi anticipo nulla, ma vi assicuro che vale la pena arrivare fino in fondo.
L'eredità di Cronemberg senior si nota fortemente nella rielaborazione di alcune parti del mitico Existenz, dove la carne si fonde in un tutt'uno con la materia inanimata, confondendo lo spettatore senza l'uso di effetti speciali roboanti. Evidenti anche gli omaggi a La Cosa di Carpenter.
Film che sorprende per qualità e freschezza di idee. Dopo Duncan Jones ecco un'altro junior da tenere sotto stretta osservazione.

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