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Antonio Gramsci. I giorni del carcere (1977)

Creato il 15 gennaio 2014 da Silcap

00094306Scritto da Lino Del Fra insieme alla compagna – di vita e artistica – Cecilia Mangini, questo Antonio Gramsci – I giorni del carcere è un bel ritratto dello scrittore e politico avverso al fascismo che pagò le sue idee con la vita negli anni ’30 del Novecento; un ritratto nobilitato (e al tempo stesso limitato) da un’accuratissima ricerca storica che mette in scena il Gramsci più vero: quello che scaturisce dalle sue stesse parole, dalle sue stesse riflessioni, vergate durante gli undici anni trascorsi in galera. E ciò può essere anche un limite, sì: nella misura in cui la fiction e la biografia non riescono a ibridarsi concretamente, ovvero ad assumere una forma compatta, dando vita a una ricostruzione appassionata (anche grazie alle interpretazioni, soprattutto di Cucciolla e Bonacelli), ma al tempo stesso freddamente documentaristica, nè carne e nè pesce, nè cinema e nè tv, nè un film ‘liberamente ispirato’ agli scritti gramsciani, nè un lavoro ‘alla Rossellini’, prettamente didattico e nullo dal punto di vista estetico (anche se è quest’ultima caratteristica che fra le due prevale). Del Fra non era affatto nuovo a questo genere di lavori: dell’epoca mussoliniana e dei suoi atroci delitti si era già occupato quindici anni esatti prima nell’interessante All’armi siam fascisti; qui il ritratto è orientato su un personaggio solo, ma comunque ben contestualizzato e soprattutto focalizzato su un personaggio interessante da molti punti di vista: scrittore, politico, uomo. Nel cast anche Luigi Pistilli, Mimsy Farmer, Pier Paolo Capponi, Jacques Herlin; del montaggio si occupa Silvano Agosti; nota finale: due ore e dieci minuti non sono effettivamente poche. 6/10.


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