Collezione Prêt-à-Porter Primavera – Estate 2015
L’Ambasciata d’Italia a Parigi apre le porte ad Antonio Grimaldi.
Presenti l’Ambasciatore Giandomenico e Giada Magliano, Mouna Ayoub, Ana Obrégon, Amanda Lear, Anna Galiena, i Principi della Famiglia Reale Saudita ed Esponenti della Famiglia Reale del Kuwait
Poliedriche ispirazioni ed espliciti riferimenti agli anni Sessanta nella collezione Antonio Grimaldi primavera-estate 2015 che ha sfilato mercoledì 1 ottobre, nei magici Saloni dell’Ambasciata d’Italia a Parigi. Le mille bolle blu di Mina, le irriverenti icone dal fascino androgino e ricercato come Twiggy in un originale mélange estetico, creativo e stilistico.
Per la prossima primavera-estate Antonio Grimaldi reinterpreta in chiave contemporanea i look glamorous made in Sixties curati dal Maestro Sergio Valente e Intercoiffure Italia: i capelli sono pettinati con righe laterali e code basse impreziosite da anelli metallici. Il make up segue il fil rouge dell’hair styling attraverso la rivisitazione, con colori tenui, delle sfumature del bronzo.
La camicia, intarsiata con rouches di tulle e georgette laserati, alternati ai damaschi in pendant con il mikado, diventa polo per poi trasformarsi per la sera in cappa over size, anche ricamata e intarsiata in tulle e organza accostata a mini shorts in gazar.
I mini dress a trapezio e dalla forma over size-scultura o a tunica stampata, presentano in vita mini belt in neoprene conferendo alla gonna in gazar un effetto balloon che ritorna nei long dress.
Per la sera Antonio Grimaldi gioca sulle trasparenze e sui volumi. Tessuti leggeri, quasi impalpabili al tatto conferiscono una sensualità sacrale alla silhouette in un ludico accostamento di pieni e vuoti dove le proporzioni e le lunghezze, attentamente equilibrate tra sartorialità e spiritosa ribellione, sembrano scolpire le texture sui corpi. Abiti dalla forma ovale o in jersey drappeggiato e georgette si alternano al pailletté dal doppio effetto cromatico. Il jersey ritorna nelle bluse che vengono sapientemente reinterpretate con maestria sartoriale. Non mancano le sperimentazioni materiche con il neoprene effetto sangallo, anche in versione over, foderato in mikado di seta a contrasto.
Alle stampe che riproducono le cravatte del guardaroba maschile, per una donna dalla rinata sensualità, Antonio Grimaldi mescola le influenze della Pop Art, intesa come riproducibilità dell’arte nella contemporaneità, attraverso la tecnica pittorica del dripping, sia nei mini che nei long dress.
La palette cromatica varia dai colori brillanti e dalle sfumature metalliche al blu declinato anche nella tonalità petrolio, al celeste polvere per passare al verde acqua, olive, lime, giallo tenue e rosa pallido. Come nelle meravigliose opere fotografiche di Terry O’Neill, immancabili i colori del bianco e del nero. Il bianco è candido, puro, purissimo. Il nero in trasparenza assume la colorazione della texture sottostante.
Le ragazze androgine anni Sessanta di Antonio Grimaldi svettano su sandali con plateau dai colori tenui come il grigio perla, il rosa pallido e il beige impreziositi da profili in metallo. I bracciali sono placcati in oro e, per la sera, gli orecchini di diamanti diventano over size. La borsa, long size, è una gold clutch dalla forma allungata e arrotolata.
Antonio Grimaldi